«Nessuna vigilanza sullo scempio Tem»

Per quasi dieci anni è stata sindaco di Comazzo e per un periodo altrettanto lungo è stata sindacalista, alla Schering Plough, sempre a Comazzo. Un impegno iniziato in un momento clou per la lotta operaia come il Sessantotto e «in cui - ricorda -, non so neanche come, siamo riuscite a far passare l'iniziativa del pap test in azienda per le operaie. Una cosa incredibile». Emilia Pirola, nata a Comazzo, classe 1947, è ora in corsa alle elezioni regionali con il Partito socialista. Ex tecnico di laboratorio all'ex Essex Italia, poi Schring Plough, primo cittadino del suo paese natale dal 1990 al 1999, è stata capogruppo di opposizione nei dieci anni successivi, mentre dal 2004 al 2009 ha prestato la sua esperienza alla commissione provinciale per le Pari opportunità. Ora svolge attività volontaria per lo sportello pensionati della Cgil a Zelo e Merlino. Da sindacalista negli anni clou della lotta a volontaria oggi, ha sempre guardato il mondo del lavoro da una posizione privilegiata. Com'è cambiato e cosa si può fare per migliorarlo?«Il mondo del lavoro oggi non lo riconosco più. Gli anni che ho passato come sindacalista, in un momento storico di passaggio per il Paese, mi hanno insegnato molto. Il sindacato in quella realtà è nato con me e siamo riusciti ad ottenere diritti che oggi sembrano scontati come la pausa caffè e la 14esima, e altri incredibili come il pap test in azienda. La precarietà di oggi non permette a chi, per fortuna, il lavoro ce l'ha, di legarsi ad un'azienda e di impegnarsi per il bene collettivo. Per invertire la tendenza è fondamentale che riparta la fiducia delle aziende nell'investire, magari con sgravi per le nuove assunzioni e agevolazioni per chi punta su risparmio energetico e green economy. Un intervento, dalla doppia valenza, potrebbe essere un piano ampio di messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici, per dare ambienti più sani ai nostri figli e lavoro alle imprese».Qual è la questione “lodigiana” su cui è mancato un impegno concreto della politica?«Sicuramente da abitante a Comazzo, dico la Teem, la tangenziale est esterna di Milano, sulla quale è mancata una vigilanza costante delle istituzione affinchè venissero rispettati tutti gli accordi. Non c'è stato uno schieramento vero contro la rovina del territorio agricolo che è stato fatto “digerire” ai cittadini con la promessa del prolungamento della metropolitana fino a Paullo. Se la Tem però è andata avanti nel suo percorso, non è successo altrettanto per la metro che si è arenata». C'è un errore commesso da chi ha amministrato finora di cui pagano le conseguenze i lodigiani?«Sicuramente lo scempio perpetrato al territorio con l'avanzata della logistica che ha distrutto ampie distese di campi senza portare grossi vantaggi, distruggendo per sempre la possibilità di valorizzare quelle aree in un'ottica diversa, per esempio con il turismo sostenibile».Per chi si mette in gioco in questa tornata elettorale, qual è la sfida più importante?«Sicuramente convincere i cittadini a non disertare le urne. La politica deve ritrovare il rapporto con i suoi cittadini, riconquistare la loro fiducia con un'operazione di trasparenza, per esempio tagliando privilegi che non hanno ragione di esistere».

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