«Nessun taglio selvaggio nel Parco»

«All'interno del Parco Adda Sud, selezionate in maniera corretta le piante da tagliare: fuori dal Parco devo ammettere che è accaduto qualcosa di grosso, sono stati tagliati troppi alberi». A parlare è il presidente del Parco Adda Sud Silverio Gori, intervenendo sul caso Muzza, dopo la denuncia sollevata pubblicamente dal gruppo spontaneo Salviamo la Muzza e dall'Associazione Apicoltori Italiani (delegazione Lodi-Milano). «Per quanto riguarda gli apicoltori, credo non debbano avere timori - ha dichiarato Gori -, parché all'interno del Parco sono state tagliate alcune robinie ma altre sono rimaste». Ma ad ammettere il disboscamento selvaggio lungo il colatore Muzza è lo stesso Gori: «Io non avrei tagliato tutte quelle piante lungo il colatore nelle zone fra Mairago e Turano - ha commentato - e lo dico anche a costo di mettermi contro qualcuno; la competenza del Parco in ogni caso - ha proseguito - comincia dai salti della Biraghina, in territorio di Castiglione, e prosegue verso Sud: sul nostro territorio noi abbiamo operato, e continueremo a farlo, dei controlli costanti sui lavori».

«I criteri con cui sono state tagliate le piante - ha precisato Gori - fanno riferimento agli alberi già caduti nell'alveo, quelli storti a rischio caduta e altri esemplari in condizioni precarie». Mille alberi circa sono stati ripiantati. Il cantiere contestato è quello che sta interessando i Comuni di Terranova, Bertonico, Turano, Castiglione d'Adda e Mairago. Capofila è il Comune di Bertonico ma si tratta di un progetto di ampio respiro, finalizzato a riqualificare il colatore Muzza, partendo dalla messa in sicurezza idraulica e delle sponde, fino ad arrivare alla fruibilità del colatore, con tanto di discese per le canoe. Un progetto che ha coinvolto più enti: Regione Lombardia (direzione generale territorio ed urbanistica - tutela e valorizzazione del territorio) con lo Ster, Parco Adda Sud (ha rilasciato l'autorizzazione paesaggistica), Provincia di Lodi (autorizzazione paesaggistica), Soprintendenza per i beni archeologici, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, Consorzio Bonifica Muzza, Comuni, privati frontisti (con convenzioni). L'opera è finanziata dai fondi del bando Cariplo e regionali.

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