Montanaso, l’indiano resta grave

È ancora in prognosi riservata l’indiano di 41 anni che mercoledì scorso è rimasto ferito alla testa nella stalla dei suini all’interno della cascina Pantanasco di Montanaso. Un episodio con ancora molti aspetti da chiarire, ma sul quale la questura di Lodi si è fatta un’idea ben precisa: sarebbe stato il connazionale S.G., di 47 anni, ha colpire il collega alla testa per poi inscenare un incidente. Per questo l’uomo è stato arrestato con l’accusa di “tentato omicidio” e attualmente si trova in carcere. Già venerdì mattina è stato interrogato dal gip, che ha convalidato il fermo e ha confermato la necessità della custodia cautelare in carcere. Il 47enne, però, nega di aver colpito l’amico e si ostina a ripetere la versione dell’incidente, come ha sostenuto anche davanti al giudice, di una caduta cioè accidentale durante il lavoro. Una versione a cui nessuno però, al momento, sembra credere.

I fatti risalgono a mercoledì pomeriggio. I due indiani erano nella zona della cascina dove si trovano i maiali e all’improvviso il 47enne è corso a cercare aiuto. S.B., diceva, era caduto all’indietro picchiando la testa a terra. Il titolare lo ha trovato riverso al suolo e senza perdere tempo lo ha portato in ospedale. Ma proprio qui la “versione” dell’incidente ha cominciato a scricchiolare: secondo i medici, infatti, quella ferita era “incompatibile” con una banale caduta, così è stata avvertita la questura. La squadra mobile ha avviato subito le indagini e già mercoledì, durante una perquisizione in cascina, ha trovato una spranga di ferro (lunga circa un metro e mezzo) con macchie di sangue in cima a un cumulo di rottami. Questo ha convinto gli agenti che quello era l’oggetto con cui l’indiano era stato colpito dal connazionale. Così sono scattate le manette per il 47enne, mentre il 41enne ferito è stato subito trasferito all’ospedale San Raffaele di Milano e lì operato d’urgenza alla testa. La prognosi è riservata.

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