Melegnano e San Donato, in ospedale visite solo a chi è molto grave

Decide la direzione sanitaria ma le regole sono ancora ferree

Anche gli ospedali del Sudmilano sono ancora blindati alle visite di parenti e amici dei pazienti ricoverati: solo i degenti in condizioni molto critiche possono ricevere il saluto di un unico famigliare. Nelle case dove ci sono cittadini in pena per un figlio, un genitore o un fratello che rischiano la vita per patologie diverse dal Covid, magari ricoverati nel reparto di terapia intensiva, la famiglia deve quindi riunirsi per decidere a chi affidare il compito di fare sentire al proprio caro l’affetto e la vicinanza di tutti coloro che non potranno vederlo. Dopodiché al visitatore vengono fornite una serie di dettagliate istruzioni di carattere igienico-sanitario affinché l’incontro si svolga in sicurezza sulla base delle misure anti-contagio tese a mantenere i noscomi puliti dal virus. Le regole sono uguali sia al Policlinico San Donato che al Predabissi e ricalcano in generale quelle in vigore nelle altre strutture lombarde, sebbene le direzioni sanitarie possano avere un minimo di flessibilità. Pertanto i ricoverati, compresi coloro che stanno affrontando la convalescenza dopo degli interventi chirurgici importanti, nemmeno in questa fase di lenta ripresa della normalità, possono contare sul conforto di volti amici che portino loro l’acqua, un giornale da leggere o qualcosa da mangiare di diverso da quello che offre la mensa. Se dunque le Rsa stanno lentamente riaprendo le porte, seppure con molte cautele, per quanto riguarda gli ospedali per il momento non si sa quando potranno riprendere le visite, ma sembra che l’orientamento generale in questa fase sia ancora segnato dal massimo rigore. I parenti possono solo arrivare davanti all’ingresso del reparto, senza varcarlo, per lasciare la biancheria pulita e qualche oggetto personale, nonché per prendere il pacco di indumenti da lavare. Gli aggiornamenti clinici ai famigliari li forniscono i sanitari di entrambi i nosocomi mediante una telefonata che viene effettuata tutti i giorni. La tecnologia continua ad essere d’aiuto ai degenti che grazie agli smartphone possono effettuare le videochiamate, ma anche tenersi aggiornati su quel che accade nel mondo o concedersi qualche pausa di distrazione sui social. E per chi ha meno dimestichezza con i sistemi informatici, i reparti sono ormai dotati di numerosi tablet attraverso i quali, con l’aiuto degli instancabili infermieri, gli anziani possono vedere in video figli e nipoti. La regola vale anche per le neo mamme che hanno partorito nella maternità del Predabissi: niente amici e conoscenti che arrivano con i fiori o il peluche per il neonato, ma solo l’ingresso del papà, unica figura, in un momento così importante per la coppia, a cui è concesso di entrare. Mentre quindi nei centri urbani si stanno alzando le barriere delle restrizioni, chi è costretto su un letto di ospedale deve ancora sopportare la pena dell’isolamento. Qualcosa dovrebbe cambiare nell’arco di qualche mese, ma non si sa come e quando potranno riprendere le visite.

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