Medico di base a rischio a Sesto Ulteriano

Il sindaco Lorenzano ha già incontrato i comitati

di zona per discuterne; la proposta della Lega nord: «Il Comune metta a disposizione i suoi spazi»

La comunità di Sesto Ulteriano rischia di rimanere nuovamente senza medico di famiglia. Interrogativi tornano ad alzarsi da parte di alcuni sangiulianesi della zona preoccupati per la notizia riguardo le intenzioni della dottoressa di tenere aperto solo lo studio che gestisce in un altro quartiere di San Giuliano, che dista alcuni chilometri dalla frazione.

Il tema è stato affrontato anche in una recente riunione tra il sindaco Alessandro Lorenzano e i comitati civici della zona.

Il problema del resto non è nuovo. Nei mesi scorsi il medico ha dovuto lasciare lo spazio che aveva messo a disposizione temporaneamente l’ente locale, in quanto i locali non erano agibili. È seguita una fase di transizione nel corso della quale in municipio sono arrivati una pioggia di appelli da parte dei residenti, che chiedevano in coro il ripristino di un servizio particolarmente importante soprattutto per le persone anziane e per coloro che hanno maggiore difficoltà a spostarsi. Nonostante infatti la dottoressa avesse mostrato piena disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei suoi assistiti e dei cittadini, gli abitanti della zona avevano sollecitato il ripristino di un punto di riferimento per le visite e per le ricette.

Il primo cittadino si era mostrato pronto ad adoperarsi ed era anche stato individuato un indirizzo alternativo che ha garantito per un periodo la copertura del medico nella frazione. Ma a questo punto sembra ci siano una serie di difficoltà. «Dal momento che pare si sia posto un problema di tipo economico - osserva il capogruppo della Lega Nord, Michele Rizzi -, in quanto per coprire Sesto Ulteriano il medico dovrebbe accollarsi l’affitto di un secondo studio, propongo al Comune di mettere a disposizione in modo trasparente, ad un canone d’affitto simbolico, gli spazi presenti a Civesio o a Sesto Ulteriano, rivolgendosi a tutti i medici di famiglia di San Giuliano per vedere se la dottoressa in questione o qualche suo collega siano interessati a dare continuità al servizio». L’esponente “lumbard” si mostra pronto anche a lanciare la propria proposta in forma ufficiale, nell’intento «di fornire un contributo per chiudere una volta per tutte la questione».

Intanto alcuni residenti tornano a ricordare che le due frazioni limitrofe, mal collegate con il centro urbano, non possono rinunciare al medico di famiglia. E il dibattito sta timidamente prendendo piede anche sui social network con i primi scambi tra i più informati. Il tutto in attesa di sviluppi su un tema che per una parte di sangiulianesi resta di particolare interesse.

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