MEDICINA Luce del laser per curare, nuove tecniche a Vizzolo

Il dottor Claudio Pagano, ideatore della tecnica Mural, soddisfatto: «I malati dimessi subito, recuperano in fretta»

Il laser sbarca in chirurgia, all’ospedale di Vizzolo. D’ora in poi, per alcuni interventi, non sarà più necessario tagliare il paziente ed asportare la parte ammalata. Il laser, entrato in funzione martedì, in sala operatoria, nell’Asst di Melegnano, può penetrare all’interno dell’organismo e guarire la parte infetta in pazienti affetti, soprattutto, da cisti pilonidali e fistole anali. Le dimissioni del malato avvengono in giornata e il recupero è più veloce. Il chirurgo e proctologo Claudio Pagano è soddisfatto. Il medico è noto in tutto il mondo per aver ideato la tecnica, chiamata MuRal – Mucopexy Recto-Anal Lifting, tramandata ai colleghi come “metodo Pagano”, che è considerata una delle tecniche operatorie tra le più innovative e interessanti nel campo, delicato e ricco di possibili complicanze, come quello della chirurgia rettale. «Il tessuto ammalato - spiega il chirurgo -viene curato con la luce del laser. Non è più necessario aprire i tessuti. È molto importante, Non dobbiamo più fare alcun tipo di asportazione e l’anestesia è locale. Il paziente va a casa dopo poche ore, il giorno stesso dell’intervento e guarisce prima. Non servono neanche controlli post operatori. La ferita non è aperta, quindi non sono necessari punti di sutura. È come quando abbiamo un brufolo. Il laser entra nel forellino, pulisce la parte interna e poi cauterizza i tessuti ammalati all’interno. La luce del laser uccide i microbi e fa saldare i tessuti». Il laser era arrivato in prova, a Vizzolo, nel 2020, per alcuni mesi. «Adesso - spiega il dottor Pagano - la direzione ha acquistato lo strumento e possiamo curare tutti. Il primo anno pensiamo di trattare 150 pazienti grazie a questa tecnica, poi ci possiamo allargare». Negli ospedali pubblici, il laser, per gli interventi proctologici, non è frequente, soprattutto in ambito pubblico. «Intorno a Milano e Pavia, nessuna struttura pubblica ha il laser - spiega il medico -. L’ospedale pubblico più vicino è quello di Alessandria, tra poco partono con questa metodica i colleghi di Como e Legnano, ma questi ultimi solo in area pediatrica». Da martedì sono stati tratti 4 pazienti, sono andati bene. Il laser ha una potenza che va da 3 a 15 watt. «Posso utilizzarlo anche per alcuni tipi di emorroidi, ma leggeri - dice il chirurgo -. Per quanto riguarda le fistole e le cisti, invece, più sono gravi più è vantaggioso il trattamento con il laser. L'intervento tradizionale necessiterebbe di un taglio più grosso. Con il laser il paziente rischia di più la recidiva per quanto riguarda le fistole però il paziente si salva dall’incontinenza. È il chirurgo a decidere a seconda dei casi quale tecnica è meglio applicare». n

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