Mazzette Asl, chiusa l’indagine

Sul caso delle “mazzette” all’Asl di Lodi, nelle ultime ore la Procura avrebbe notificato l’avviso di chiusura delle indagini ai tre funzionari indagati e molto probabilmente si andrà verso il rinvio a giudizio. Sono accusati di aver intascato delle tangenti, il loro arresto era arrivato dopo una lunga indagine condotta dalla Finanza e, in particolare, dai militari della compagnia comandata dal tenente Marco Abate e del comando provinciale guidato dal colonnello Marco Selmi. Al momento sulla vicenda trapelano pochissime notizie.

I primi due dipendenti pubblici, C.R. e S.B. le loro iniziali, erano finiti sotto indagine alla vigilia di Natale con l’ipotesi di aver intascato una o più tangenti da parte di imprenditori durante i controlli effettuati nei bar e nei ristoranti, i due tecnici facevano infatti parte del servizio alimenti. Erano stati bloccati dalle forze dell’ordine mentre un mercoledì mattina uscivano da una pizzeria di via Cadamosto, dove una persona avrebbe consegnato loro del denaro, secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di una “mazzetta” intascata per aggirare alcune pratiche. La loro attività, infatti, consisteva prevalentemente nel verificare il rispetto della normativa sull’igiene degli alimenti nelle industrie e negli esercizi pubblici impegnati nella somministrazione, rilasciando verbali prescrittivi ai titolari delle attività con un periodo di tempo per potersi adeguare.

Avevano raggiunto la pizzeria a bordo della Fiat Punto dell’Asl, posta poi sotto sequestro, ma ad aspettarli avevano trovato le Fiamme gialle, pronte anche a girare un filmato sull’operazione. Nello stesso momento, altre pattuglie della Guardia di Finanza erano andate a presidiare l’ingresso dell’Asl, in piazza Ospitale, dove i militari si erano fatti consegnare diversi documenti.

Le indagini sono state portate avanti nel più stretto riserbo. I due funzionari inizialmente furono sospesi dall’Asl, poi furono licenziati «a norma di legge», così come puntualizzato in quell’occasione dai vertici dell’azienda sanitaria. A difendere i due tecnici sarà l’avvocato Michele Apicella.

Un terzo dipendente pubblico, R.G. le sue iniziali, è stato arrestato qualche settimana fa con l’accusa di aver intascato tangenti. Attualmente si trova agli arresti domiciliari, la domanda di scarcerazione è stata infatti respinta. Per il funzionario del servizio igiene alimenti le manette erano scattate il 9 luglio, quando la Finanza si era presentata nel suo ufficio all’Asl, in base all’accusa avrebbe preso tangenti dai commercianti in cambio di consulenze in nero o controlli più “leggeri”. Le indagini comunque continuano, gli accertamenti sugli aspetti economici della vicenda proseguono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA