Maxi furto al Consorzio Terrepadane di Pieve: mezzo magazzino prende il volo

I ladri sono entrati con un tir caricando sul mezzo prodotti fito-sanitari per un bottino di diverse decine di migliaia di euro

Entrano con un tir e portano via mezzo magazzino. Maxi-furto scoperto ieri mattina al deposito del Consorzio Agrario Terrepadane di Pieve Fissiraga. Per tutta mattina via vai di carabinieri, Nas e persino la Scientifica secondo alcuni testimoni. Nessuna informazione da parte dell’azienda, il bottino è «ingente», probabilmente decine di migliaia di euro di valore. Gli accertamenti e le indagini sono in corso.

Il riserbo per ora è assoluto, e ancora non è stato quantificato con esattezza l’importo della refurtiva. Quello che è certo è che si è trattato di un’asportazione chirurgica: sembra infatti che i ladri abbiano rubato soltanto una certa tipologia di prodotti fito-sanitari. Da qui l’ipotesi che si tratti di un furto su commissione, come già altri in tutto il Nord Italia negli ultimi anni, forse destinato al mercato estero. L’interesse dei Nas è dovuto alla tipologia dei prodotti presenti in magazzino a Pieve, tra cui sostanze chimiche e nitrati, materiale molto sensibile per gli inquirenti, perché potenzialmente utilizzabile anche nella fabbricazione di ordigni. Da qui la cura con cui si sta valutando prodotto per prodotto quello che manca, confrontando i registri di carico e scarico merce. Il furto è stato scoperto ieri mattina, probabilmente risale alla notte tra domenica e lunedì, ma non ci sono conferme. La banda è entrata in azione con un tir su cui è stato caricato tutto il materiale e che poi potrebbe aver imboccato subito l’autostrada nel vicino casello. Proprio per i ripetuti furti ai magazzini (anche quello Terrepadane di Pavia era stato preso di mira a più riprese, e anni fa ci fu un colpo importante anche a Pieve Fissiraga), l’organizzazione aveva preso delle contromisure aggiuntive oltre alla videosorveglianza e al pattugliamento della security privata. Tutti i mezzi di movimento merci interni ai depositi sono resi non funzionanti la sera e ripristinati al mattino, e dietro le porte d’accesso sono state costruite barriere anti-sfondamento. Gli ostacoli hanno rallentato i ladri, che sono rimasti nel perimetro del deposito per molto tempo, ma non li hanno fermati. L’organizzazione e la precisione del colpo suggeriscono una lunga osservazione dell’attività di magazzino, forse anche con più sopralluoghi e saggi, per verificare i passaggi della security e poterli eludere. Gli inquirenti hanno già preso visione delle telecamere di videosorveglianza, e l’indagine sta prendendo in considerazione tutte le piste.

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