MASSALENGO Tangenziale: gli agricoltori fermano l’iter, Il Comune studia la strategia

Le mosse dopo la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso per bloccare la bretella che “salva” Motta Vigana

Negli uffici di piazza della Pace vige ancora il silenzio sulla sentenza. Le riunioni sono in corso, con gli urbanisti e i legali, e la strada da intraprendere - tra rimettere mano all’iter urbanistico, ricorrere al Consiglio di Stato o fare entrambe le cose - sarà definita solo la prossima settimana. Intanto venerdì in Prefettura torneranno in esame i disagi generati dal traffico sulla provinciale 23 Lodi Borghetto ai residenti della frazione, che la scorsa settimana avevano alzato la voce chiedendo un intervento delle istituzioni.

È una sentenza che stravolge il quadro quella emessa dal Tar sul caso tangenziale di Massalengo, che ha accolto i ricorsi presentati da alcuni degli agricoltori coinvolti dagli espropri relativi alla realizzazione dell’opera pubblica. Nessuna volontà di ottenere un maggior indennizzo economico per l’esproprio delle aree di proprietà - indennità che vengono peraltro stabilite per legge - , per gli agricoltori l’obiettivo è sempre stato quello di preservare l’integrità e la funzionalità dei fondi, da cui dipende anche l’equilibrio complessivo delle attività imprenditoriali. A fronte di un’ipotesi di tracciato della nuova tangenziale che giudicano pesantemente invasivo e che comporterebbe un irrimediabile sconvolgimento dell’assetto delle aziende. Per questo, dal 2006 ad oggi, i privati hanno sempre chiesto, con documenti ufficiali protocollati agli atti dei diversi procedimenti legati al tema, dai Pgt del 2008 e del 2020, ai PII dell’ampliamento Fail, alle delibere di approvazione dei progetti della tangenziale, l’esame di possibili alternative. E tra i “buchi” all’iter evidenziati dal Tar nella sentenza - oltre a quello relativo al fatto che non «risulta mai legittimamente posto in essere l’iter prescritto per l’apposizione del vincolo espropriativo» - c’è proprio quello relativo al tracciato. Perché la scelta del tracciato inserito nel Pgt e definitivo nel progetto non è mai stata motivata né messa a confronto con soluzioni alternative, sia di diverso tracciato che della cosiddetta “opzione zero”, non rispondendo quindi agli scopi e al significato della Valutazione di Impatto Ambientale. La sentenza emessa giovedì dal Tribunale Amministrativo Regionale, oltre ad annullare del decreto di occupazione d’urgenza delle aree, annulla della delibera di approvazione del progetto definitivo della tangenziale stessa. Sul fronte del Pgt, dunque, la previsione della tangenziale è di fatto azzerata e per ripristinare la conformità urbanistica della nuova strada sarà necessario effettuare una apposita variante, con nuova valutazione ambientale strategica, per soppesare approfonditamente l’impatto della tangenziale stessa e l’efficacia di possibili alternative, nonché dell’opzione zero. Peraltro l’opzione zero emerge già nel parere depositato dalla provincia di Lodi nella conferenza di Servizi sul progetto di ampliamento Fail, in cui era previsto un impegno del privato per far sì che i mezzi pesanti andassero verso il casello A1 di Casalpusterlengo, anziché verso Lodi. Senza passaggi dunque nel centro abitato di Motta Vigana.

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