Maroni “lancia” il Parco tecnologico

Raccogliere l’eredità di Expo, ricollegarla al fermento tecnologico delle startup e, perché no, usare quelle energie e quegli spazi anche per portare avanti l’innovazione italiana. Lo ha suggerito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando a margine di unBound, un grande evento londinese dedicato appunto alle startup e al network delle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. «La Lombardia ha una naturale vocazione all’innovazione e alla ricerca, basti pensare alle 13 università, ai centri di studio e ai sei parchi tecnologici del nostro territorio. E per quanto riguarda il futuro delle startup - ha continuato Maroni - c’è la possibilità di collegare l’area dell’Expo al Parco Tecnologico Padano». Secondo Maroni, quindi, la struttura di Lodi, che opera da oltre dieci anni, potrebbe fare da supporto a ciò che sorgerà nell’area dell’esposizione universale che si è conclusa a ottobre. Importante, per Maroni, «cancellare un pò di leggi e la burocrazia, in Italia i tempi sono troppo lunghi. Anche per i pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni. Vorrei ricordare che in Lombardia il tempo medio di pagamento è di 24 giorni, mentre in Italia, nel suo complesso, è di 280 giorni». Da Londra ha speranza per il futuro anche Pierantonio Macola, presidente di Smau, uno dei marchi più importanti di Fiera Milano. «Penseremo anche a un evento Smau a Londra - ha rivelato Macola - perché qui c’è tanta eccellenza. Non è solo una questione di giovani imprese e di ragazzi che ‘giocano nei garagè, ma qui è in ballo la necessità di collegarsi ai mercati». Partendo, perché no, anche dall’esempio lombardo, «visto che delle 5mila startup italiane sorte negli ultimi anni ben 1.000 hanno sede in Lombardia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA