Lupi e cinghiali, l’invasione della Bassa: «Ormai quando si guida bisogna starci attenti»

Le reazioni dei residenti di Maleo dopo il “safari” di sabato scorso

Prima il lupo investito sulla provinciale 27. Poi il cinghiale a spasso nel quartiere di via Borgonuovo: a Maleo crescono le presenze “selvatiche” che, sabato scorso, sono finite col diventare “domestiche”. Almeno per i coniugi Vinuzzi, finiti faccia a faccia col cinghiale: Aldo, 84 anni, se ne stava tranquillo nel cortiletto di casa, quando, all’improvviso si è trovato il cinghiale fermo accanto alla sua sedia bianca. «Era grosso e ferito, purtroppo, per questo era nervoso, aggressivo - racconta Aldo -, non avevo nulla di affilato per colpirlo, per potermi difendere, altrimenti avrei saputo come fare in caso di attacco: se non fosse stato ferito, disorientato, non sarebbe venuto comunque fra le case». Il malerino però non si è lasciato prendere dal panico e il suo sangue freddo gli ha consentito di mettersi al riparo mentre il cinghiale affondava le sue zampe nell’ortaglia della famiglia Vinuzzi, tornando di fatto da dove era venuto. «L’animale aveva perso molto sangue, infatti ho dovuto pulire per terra, ma in parte gli aloni sono rimasti - prosegue Giovanna, 77 anni -: i cani qui in zona abbaiano spesso, molto, troppo, evidentemente continuano a percepire presenze come il cinghiale e come il lupo di cui ho letto nei giorni scorsi, io un po’ comincio a preoccuparmi (altri lupi sono stati avvistati a Mezzana Casati)».

A Maleo però la gente non appare turbata dagli eventi. «Mi ha lasciato perplesso il trambusto di sabato mattina», spiega Pietro che vede il cinghiale come una preda da caccia (la stagione venatoria al momento è chiusa). Tanti invece pochi giorni fa hanno sperato che non accadesse nulla al cinghiale. E Bruno si dice sereno: «Mai visti». Caterina tuttavia avanza qualche timore: «Fra lupi e cinghiali, devo ammetterlo, quando vado in macchina tendo a stare più attenta, perché ho paura che mi attraversino la strada». Daniele invece invita piuttosto a riflettere sui disastri ambientali: «Dove sono finiti i boschi? Dove sono finiti gli alberi?».

E’ un fatto comunque che i cinghiali e i lupi, questi ultimi arrivati per mangiarsi le prede, siano una presenza consolidata nella Bassa, dove, in assenza di boschi, scorrazzano fra i campi e per strada. C’è da domandarsi però cosa stia accadendo sulle colline e sulle montagne per indurre la fauna selvatica a spingersi qui.

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