Lotta sull’ufficio di collocamento

Un progetto per spostare l’ufficio di collocamento da Codogno a Casale: complici alcune perplessità sul mantenimento del centro per l’impiego a Codogno in via Verdi, l’amministrazione di Casale offre per il servizio una propria sede nel complesso del distretto Asl di via Adda e via Crema.

Le voci su un possibile abbandono della sede codognina da parte del centro per l’impiego provinciale proseguono da tempo e sono state rinvigorite dalle continue operazioni di contenimento dei costi e di razionalizzazione della spesa. Proprio in questo filone di ragionamento sarebbe maturata a livello provinciale l’idea di togliere l’ufficio di collocamento che serve la Bassa. Ma a quel punto l’amministrazione comunale di Casale ha fatto la propria offerta per cedere gratuitamente l’utilizzo di una sede all’interno di un altro complesso pubblico, quello dell’Asl di via Adda e via Crema.

«Intanto non c’è alcuna intenzione di scippare Codogno di un servizio, su questo voglio essere chiaro - dice il sindaco Flavio Parmesani -. Piuttosto si tratta di mantenerlo nella Bassa: se per farlo è necessario abbattere i costi, noi abbiamo dato la nostra disponibilità. Nel complesso Asl di via Adda e Crema ci sono ancora degli ambienti inutilizzati, dove si sarebbero dovuti ospitare i medici di base che invece non ci sono mai andati. Con una convenzione a tre fra Asl, Comune e Provincia, credo che l’operazione sia possibile abbastanza facilmente».

Il progetto sarebbe stato curato e portato avanti dall’assessore provinciale Mariano Peviani, ma dagli uffici di San Cristoforo sembrano non sapere niente o forse preferiscono non parlarne. E tuttavia le trattative sono in corso da tempo.

«A quanto mi risulta i colloqui tra l’assessore provinciale e l’Asl a questo proposito proseguono già da tempo e mi pare che ci siano tutte le prospettive perché possa andare in porto - continua il sindaco di Casale -. Per quanto mi riguarda, l’importante è mantenere alla Bassa un servizio importante, che lo si faccia a Casale o a Codogno non è fondamentale. È chiaro poi che se abbiamo la possibilità di tenerlo in città arricchendo la nostra comunità di un nuovo servizio, ben venga».

Qualche altro componente di giunta spinge di più il piede sull’acceleratore rispetto alla disponibilità di servizi per la Bassa. «Casale potrebbe fare una proposta relativa anche al mantenimento del giudice di pace, che il Tribunale dovrebbe togliere a Codogno - aggiunge l’assessore Luca Peviani -. Se infatti il problema è quello di contenere la spesa, anche in questo caso potremmo dare la disponibilità dell’amministrazione di Casale a valutare delle ipotesi in città, eventualmente chiedendo di rivedere il bacino d’utenza per arrivare ai 100mila abitanti richiesti dalla normativa».

Insomma dopo aver attratto la nuova sede del Mc Donald’s proprio in competizione con Codogno e aver recuperato diverse fermate dei treni, la rincorsa di Casale al ruolo di centro nevralgico della Bassa continua.

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