L’odissea dei disperati del gas metano

File interminabili di utenti e proteste negli uffici di Linea Più

“Il metano ti dà una mano”, suggeriva un celebre tormentone di qualche anno fa. Oggi non è più così, verrebbe da dire, quantomeno a Lodi.

Basta passare qualche ora negli uffici di Linea Più (società collegata alla municipalizzata Astem) in viale Dante per accorgersi che, con tutta evidenza, qualcosa non funziona. Le lamentele e le facce rabbiose di tanti clienti lodigiani parlano da sole. E per contro, i dipendenti agli sportelli non possono che allargare le braccia, cercare di rassicurare i tanti cittadini in fila e sperare che passi la buriana. Nella maggior parte dei casi lo fanno con il sorriso sulle labbra e con tanta disponibilità. E questo, senza dubbio, va a loro favore.

Martedì mattina, ore 11 circa, in coda in attesa del proprio turno ci sono una ventina di persone. Molte con in mano le bollette del gas arrivate nelle scorse settimane. Una signora mostra l’importo: supera i mille euro. «Vorrei capire il perché di una cifra così elevata tutta in una volta sola», confessa con l’aria sconsolata.

Accanto un’altra signora ha l’aria molto più agitata: «Fosse per me non pagherei più neanche un euro: non capisco perché ci chiedono di comunicare il consumo reale e poi, o non ne tengono conto, oppure ne tengono conto soltanto dopo diversi mesi».

E non mancano i paradossi. C’è chi, addirittura, è intenzionato a disdire l’accordo con la banca per l’addebito della bolletta sul conto corrente. «So che è un passo indietro, ma è l’unico modo per far valere i propri diritti: altrimenti non appena viene emessa la fattura, di qualsiasi importo sia, la banca fa partire il pagamento e quei soldi non li vedo più. E anche nel caso dovessi ricevere un rimborso o un conguaglio, chissà quando arriverebbe».

I problemi con le bollette del gas metano, a Lodi, non sono una novità. Soltanto pochi mesi fa gli utenti avevano denunciato i ritardi nell’invio delle bollette e, in qualche caso, gli importi troppo elevati, tutti in una volta sola. Sempre martedì mattina, allo sportello, una donna si sfoga: «Non ricevo le bollette da mesi». E visto che lo spazio in viale Dante è ridotto, i clienti in fila dietro di lei sentono l’intera conversazione con lo sportellista. La causa del disservizio sarebbe da ricondurre a problemi di tariffazione. La signora ne prende atto e se ne va. Ma tra il serio e faceto comunica: «Quando finalmente mi arriveranno le bollette, vi darò 5 euro al mese, non un centesimo in più».

L’addetto allo sportello abbozza un sorriso di solidarietà e si appresta a chiamare un altro cliente in fila. Altro turno altra richiesta di chiarimenti. E dall’ingresso della sede di viale Dante, un signore distinto con i baffi bianchi avverte: «Bisognerebbe chiamare i giornalisti del “Cittadino”». Accontentato.

Red. Cro.

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