Lodi verso il voto, ma mancano ancora i candidati

La data delle elezioni comunali è avvolta nell’incertezza. Dissolta la possibilità di aprire le urne a febbraio, torna in gioco la finestra di primavera: tra aprile e giugno. Molto dipende da ciò che accadrà a Roma, in questo momento sembrerebbe prevalere la “moral suasion” del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale preferirebbe che il Paese non andasse immediatamente al voto. In caso contrario, però, la tornata delle politiche sarà abbinata a quella amministrativa? La Consulta si esprimerà sulla legge elettorale solo a gennaio, in questo clima pieno di dubbi gli schieramenti di Lodi città continuano la caccia al candidato perfetto.

Nessuno dei protagonisti in campo può dirsi a buon punto, al di là delle dichiarazioni di rito. Il centrosinistra deve superare quanto accaduto in Comune, con le dimissioni dell’ex sindaco Simone Uggetti, e “ricucire” il legame con gli elettori, mentre il centrodestra è ancora una volta alla prese con il tentativo di correre unito pur nella difficoltà di individuare un candidato. Per la prima volta si sente forte e chiara la “presenza” dei Cinque Stelle, che stanno cercando di ottenere un maggiore radicamento nel capoluogo e, più in generale, sul territorio; protagonista della corsa potrebbe essere l’attivista Massimo Casiraghi, i pentastellati hanno da poco sottolineato di essere già al lavoro per scegliere l’aspirante sindaco.

Il Pd ha deciso di far partire una campagna d’ascolto nei confronti di 40 soggetti scelti tra singoli cittadini e associazioni, non necessariamente iscritti al partito. La compagine vede la presenza, accanto ai democratici, delle liste civiche guidate da Paolo Colizzi, una squadra che conta al suo interno la presenza di Francesco Milanesi di Primavera lodigiana. Finora sembra che i “corteggiati” abbiano rifiutato l’invito, come il preside del Bassi Corrado Sancilio (molto “gettonato” anche nel centrodestra), e Paolo Landi, responsabile sviluppo divisione Bpl. Mentre si fa strada anche il nome dell’ex assessore della giunta Guerini Leonardo Rudelli, spunta pure quello di Pierluigi Carabelli, commercialista molto noto in città. Un protagonista resta sempre sulla piazza, si tratta del segretario provinciale Fabrizio Santantonio, sindaco di Maccastorna. Resta da vedere quale indicazione arriverà dal vice segretario nazionale Pd, Lorenzo Guerini.

Dall’altra parte della barricata, anche il centrodestra ha ricevuto come risposta un due di picche dai “papabili”. Hanno preferito fare un passo indietro, secondo le indiscrezioni avute, il notaio di Lodi Patrizia Codecasa, per un breve periodo rappresentante territoriale della Fondazione Cariplo, e Ambrogio Sfondrini, ex direttore della Popolare.

Qualcuno, all’interno dello schieramento, sta iniziando a guardare nella direzione di Alberto Segalini, ex sindaco e attuale segretario cittadino del Carroccio, il quale però non avrebbe intenzione di accettare. Per altri si potrebbe puntare sul medico di famiglia Vittorio Sala. Mettere d’accordo tutti sarà difficile, Lorenzo Maggi di Forza Italia sarebbe pronto ad accettare la sfida, mentre Giuliana Cominetti non ha sciolto alcuna riserva.

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