Lodi Vecchio, oggi l’autopsia per l’automobilista finito sui binari a San Donato

Il New Jersey del cavalcavia ha ceduto ma dopo il volo di sei metri Andrea Deni era ancora cosciente

È stata eseguita oggi l’autopsia sul corpo di Andrea Deni, l’artigiano 48enne di Lodi Vecchio, morto tragicamente dopo il volo con la sua auto dal cavalcavia di raccordo dell’A1 sopra i binari della linea ferroviaria dell’alta velocità a San Donato settimana scorsa. L’esame, richiesto dal magistrato, sarà fondamentale anche per chiarire le cause di un incidente apparentemente inspiegabile. Le prime verifiche svolte dalla polizia stradale di San Donato, ai comandi del sostituto commissario Pasquale Mastrocinque, hanno confermato che Deni, alla guida di un suv Dacia Duster, ha fatto tutto da solo, in assenza di altri veicoli coinvolti nell’incidente. Dopo aver perso il controllo dell’auto, ha sfondato un New Jersey in cemento, precipitando dal cavalcavia sui binari, dove per fortuna in quel momento non passavano treni. Tutte le piste sono aperte, anche se l’ipotesi più probabile è che il conducente abbia accusato un malore improvviso che, tuttavia, non gli ha impedito (ancora cosciente) di chiamare il numero unico di emergenza e di avvertire che la sua auto si trovava sui binari. Evitando un disastro ferroviario. Per estrarre il suo corpo dalle lamiere, consegnato alle cure dei soccorritori, sono intervenuti i vigili del fuoco. Purtroppo le ferite riportate da Andrea Deni sono risultate troppo gravi e, nelle ore successive, in ospedale, all’istituto Humanitas, era stato dichiarato il decesso. Nei prossimi giorni si conoscerà la data dei funerali

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