LODI Vaccinazioni nelle farmacie: «Un problema gli spazi»

La direttrice dell’azienda comunale: «È probabile che faremo tutto nella Comunale di via San Bassiano, dove ci sono uffici liberi»

Vaccinazioni Covid in farmacia: una possibilità che c’è, ma che necessita di tempo, formazione e adeguamenti degli spazi per essere messa in atto. Innanzitutto, sulla base dell’accordo firmato nei giorni scorsi tra Governo, Regioni, Federfarma e Assofarm, è prevista un’adesione volontaria da parte dei farmacisti, che dovranno frequentare un corso di formazione prima dell’inizio delle somministrazioni. Inoltre, dovranno essere predisposte tre aree apposite: una per l’accettazione, una seconda per la vaccinazione vera e propria e un’ultima per i 15 minuti di osservazione, necessari per sorvegliare la comparsa di eventuali reazioni avverse. Nel caso si verifichino allergie il farmacista dovrà chiamare il 118, ma in caso di shock anafilattico grave il protocollo prevede che sia lui o lei a somministrare adrenalina al paziente.

Un quadro quindi ancora molto incerto, nel quale questa categoria sta iniziando a orientarsi: «Ad oggi è certo che le Asst si stanno organizzando per formare i farmacisti - commenta la direttrice generale di Azienda Farmacie Comunali Lodi, Daniela Quaini - e per gli ambienti aspettiamo i dettagli di Ats, anche se le prime indicazioni parlano appunto di tre aree. Proprio gli spazi possono essere un problema, come si è visto già con la questione dei tamponi rapidi: molti esercizi commerciali non dispongono di ambienti molto ampi. Anche altri dettagli non sono ancora noti: non sappiamo nemmeno ancora quali vaccini potremo somministrare, per esempio».

Anche sui tempi, prosegue Quaini, per il momento è possibile soltanto abbozzare delle previsioni: «Se i farmacisti aderiscono in massa, è probabile che la formazione li impegni per un paio di settimane e si possa partire già per la fine di aprile con le vaccinazioni, ma questa è, appunto, solo una previsione».

Per quanto riguarda le Farmacie Comunali di Lodi, continua, «l’impegno e la volontà ci sono, e già sette nostri farmacisti hanno aderito al corso di formazione». Per quanto riguarda gli spazi che rappresentano, come si è accennato, un nodo cruciale, «è molto probabile che faremo tutto alla Comunale 1 di via San Bassiano, che ha degli uffici con dipendenti in smart-working che potrebbero essere utilizzati per questa attività» conclude.

© RIPRODUZIONE RISERVATA