LODI Trenta firme per fermare la centrale del teleriscaldamento

Sull’impianto dell’ex Macello Legambiente “chiama” il sindaco

Trenta firme di residenti per chiedere lo stop dei lavori di ampliamento alla centrale del teleriscaldamento all’ex Macello. Depositate insieme ad una richiesta di incontro al sindaco di Lodi, Sara Casanova, di cui si è fatto portavoce il circolo Legambiente LodiVerde. A una settimana dal primo campanello d’allarme, lanciato sempre da Legambiente, insieme a una serie di domande sull’impianto, ieri con una nuova comunicazione, il circolo di Lodi fa sentire nuovamente la propria voce. Perché «i cantieri nascosti all’interno del parcheggio ex Macello, sono peggio di quel che temevamo, considerato che A2A ci informa che la nuova centrale andrà a sostituire le caldaie dell’impianto master di Lodi (Polo Universitario) esistente e non può più performante e quindi da caldaia per le punte o l’emergenza, attiva qualche centinaia di ore l’anno, si è tramutata in impianto base funzionante tutti i giorni anche a piena potenza per tutto il periodo di riscaldamento invernale da ottobre ad aprile (4 mila ore all’anno), inquinando quindi 10 volte di più». Da qui la richiesta di un appuntamento al primo cittadino Casanova. «Siamo sconcertati - aggiungono da Legambiente - che le autorità non si siano ancora presi la briga di informare gli abitanti e il consiglio comunale di quel che A2A sta realizzando».

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