LODI Sorprende un ladro dentro casa e viene minacciato con un cacciavite

Attimi di terrore per l’ex consigliere comunale del Pd Pierantonio Rancati e la sua famiglia

Si trova faccia a faccia con il ladro, sul balcone di casa. Nasce anche una sorta di colluttazione e l’uomo finisce per essere minacciato con un lungo cacciavite dal malvivente, che poi si dà alla fuga. È quanto avvenuto nei giorni scorsi a Pierantonio Rancati, residente in un’abitazione al primo piano di una palazzina in viale Italia, storico esponente del Pd ed ex consigliere comunale. L’episodio risale allo scorso mercoledì, a ora di cena. «Erano le 19.25, lo ricordo perfettamente - racconta l’uomo - : mia moglie era in cucina e stava preparando la cena, mentre mia figlia era in camera da letto con il nipotino. Giocavano, faceva la zia, si divertivano. Un classico momento di quiete, quando abbiamo sentito due colpi molto netti».

Il residente si è mosso in casa per cercare la fonte del rumore. «Accanto alla camera da letto, si trova il bagno e poi c’è la cameretta di mia figlia: in quel momento all’interno non c’era nessuno e luci erano spente» spiega ancora Rancati, che ha varcato la soglia in tempo per vedere le due ante della portafinestra che si aprivano. «Ci ho messo un paio di secondi a realizzare quanto stava avvenendo - racconta ancora il lodigiano - : ho visto quest’uomo, che si è immediatamente reso conto della mia presenza ed è tornato indietro verso il balcone. Io d’istinto l’ho seguito». Il malvivente è tornato sui suoi passi sul balcone indirizzandosi verso il lato corto per poi scavalcare nuovamente la ringhiera. «A quel punto l’ho seguito e sono riuscito inizialmente a trattenerlo e ne è nata una specie di colluttazione - prosegue Rancati - : aveva un cappello in testa e una sorta di bandana che gli copriva mezzo volto. Ha iniziato a minacciarmi in una lingua che non sono riuscito a riconoscere, sembrava dell’est, e quando ha tirato fuori un lungo cacciavite, ho fatto un paio di passi indietro. Ho iniziato ad urlare “al ladro” per attirare l’attenzione, ma non è uscito nessuno dalle altre abitazioni».

Quando il residente ha guardato giù dal balcone, ha notato i due complici in attesa. «Ho chiamato subito i carabinieri ed è arrivata anche la scientifica per i rilievi - chiude l’uomo - : avevo delle escoriazioni alle mani e il giorno dopo sono emersi un paio di lividi». Per la famiglia non è la prima visita dei ladri. Cinque anni fa, la figlia mentre rientrava a casa aveva fatto fatica ad aprire la porta di casa. Pensava fosse un problema tecnico e invece la porta non si apriva perché a ostruire il passaggio c’erano mobili e materiali posizionati dai ladri che erano ancora all’interno dell’appartamento. «Quello che suscita perplessità è che questa volta, rispetto alla precedente, sono arrivati all’ora di cena, quando le tapparelle erano alzate e da un lato le luci erano accese - conclude l’uomo - : mi rendo conto che non è semplice agire, ma forse servirebbe davvero un pattugliamento più pressante delle forze dell’ordine: forze che siano pronte a intervenire in modo agile in caso di necessità».

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