LODI Salvataggio in Adda, parla il poliziotto: «Ho sentito urlare e ho visto una persona in difficoltà»

Raffaele Boccia racconta le operazioni di soccorso del 78enne che rischiava di annegare

Ha sentito le urla e, localizzata la persona in difficoltà, si è gettato senza alcuna esitazione nelle acque dell’Adda per salvarlo. Attimi di tensione, di adrenalina ma anche di sorrisi nei minuti successivi visto il miglioramento delle condizioni dell’uomo. A salvare lo scorso mercoledì un 78enne residente in città dalle acque del fiume è stato Raffaele Boccia, agente della Polizia di Stato in servizio a Lodi nelle volanti. Il 28enne, 29 anni a breve, che proprio nel Lodigiano è alla prima assegnazione, una settimana fa nel suo giorno di riposo aveva deciso di passare qualche ora lungo il fiume alla cava, tra Lodi e Boffalora. «Ero lì per un po’ di sole e relax – racconta -. Intorno alle 15.30 sono arrivato e dopo poco ho sentito una signora che urlava allarmata dicendo di salvare un uomo». Il 78enne, come raccontato nei giorni scorsi, si era sentito male a seguito di una congestione. Subito Boccia si è quindi gettato in acqua. «Mi sono alzato di scatto e ho individuato la persona in difficoltà – aggiunge -. Era ad una decina di metri dalla riva e a circa 40 da me. Aveva già tutta la testa in acqua ed era prono, con la possibilità che la corrente lo portasse via». Il tuffo e poi le bracciate per raggiungerlo. «Sono arrivato da lui ed era cianotico – prosegue il poliziotto -. Non c’era tempo da perdere, l’ho subito portato a riva ed altri due poi mi hanno aiutato. Ho messo in atto le tecniche e le manovre che mi hanno insegnato nei corsi effettuati con la Questura e in precedenti esperienze come bagnino».

A supportare poi Boccia è arrivata un’altra persona, «un’infermiera in pensione. Ci siamo fatti forza a vicenda, infondendoci una fiducia accresciuta poi quando abbiamo visto che iniziava a riprendersi. In attesa dei soccorsi, l’uomo ha iniziato a rispondere agli stimoli. È stato un lavoro di squadra e tutti noi abbiamo vissuto momenti di tensione ed emozionanti, con i sorrisi poi a ripagare tutto lo sforzo». Tragedia sventata, ma l’attenzione deve rimanere massima. In passato si sono registrati episodi simili, questa volta dovuto ad una congestione, purtroppo spesso non con esiti felici come quelli di mercoledì. «Quello che posso dire è che ognuno di noi cerca un angolo di relax e il mio invito a queste persone è quello di rispettare l’ambiente e di informarsi il più possibile sulle ordinanze – conclude Boccia che domenica ha ricevuto anche i complimenti direttamente da Roma -. Sono regole semplici ma importanti, sono per la nostra sicurezza. E che valgono per tutti, pensiamo anche solo all’indossare la cintura e non parlare al cellulare mentre si è in auto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA