LODI Raccolte 200 firme per bloccare la centrale del teleriscaldamento a due passi dal centro

Legambiente chiede lo stop dei lavori all’ex Macello. Giovedì incontro con il sindaco

Già 200 firme per lo stop ai lavori alla centrare del teleriscaldamento all’ex Macello. E per chiedere al sindaco di Lodi Sara Casanova e a Linea Green di installare pompe di calore o comunque sistemi a fonti rinnovabili a emissioni zero, inseguendo gli obiettivi «nessun nuovo camino in città» e «meno combustibili fossili, costi di riscaldamento ridotti e migliore qualità della vita». L’iniziativa della petizione è stata avviata da Legambiente, coinvolta da alcuni cittadini residenti, che ieri ha fatto il punto sull’iniziativa, comunicando che in 12 ore la raccolta firme ha già incassato 200 sottoscrizioni, tra adesioni su carta e online. Intanto il sindaco di Lodi Sara Casanova ha accolto la richiesta di incontro inoltrata dai residenti che chiedono informazioni sull’intervento e che saranno ospitati in Broletto giovedì alle 15, in un incontro aperto anche alla stampa.

«Siamo ancora completamente all’oscuro degli atti autorizzati del Comune e della Provincia e confidiamo che finalmente la sindaca Casanova, nell’incontro di giovedì, ci fornisca copia di quegli atti - spiegano dal circolo di Legambiente LodiVerde - : il sindaco ci ha comunicato che l’incontro sarà aperto alla stampa, ma noi cittadini e associazioni avevamo già deciso sabato mattina, all’incontro in via Colle Eghezzone, di porre la questione della centrale in costruzione dietro il Tribunale nell’area ex Macello a tutta la città». Sui lavori in corso, Linea Green ha già spiegato che il funzionamento delle due caldaie sarà concentrato nella prima fase della giornata per un totale di 2470 ore e una potenzialità complessiva di 20 MW, finalizzata a sostituire altrettante caldaie nell’impianto master al polo universitario. «Non ha senso avvicinare al centro abitato un grande impianto a metano che aumenta l’inquinamento, proprio mentre gli inquinanti devono essere ridotti a Lodi del 72% per gli ossidi di azoto e del 64% per il particolato ultrafine - aggiungono da Legambiente - : il costo del metano è poi destinato ad incidere pesantemente per i prossimi anni. E la dipendenza eccessiva dal metano fossile del riscaldamento delle abitazioni abbassa la “classe energetica” e quindi il valore immobiliare di chi è collegato alla rete». Alla petizione ha aderito anche il corpo consolare del TcI del Lodigiano.

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