Lodi, Lungoadda da recuperare

Il nostro viaggio tra degrado e nessuna valorizzazione

Il Lungoadda, in una domenica di luglio, appare come una landa desolata senza scampo.

Si parte dal ponte Bonaparte, dove un mosaico di graffiti fa da contorno ai cestini pieni di rifiuti abbandonati dopo il sabato sera: decine di bottiglie di birra consumate da chissà chi e poi lasciate in giro. Sulla sinistra, il ponte in tutta la sua bellezza, con la poca acqua che scavalca le arcate, sulla destra un vecchio locale vuoto: ogni volta, passando, viene da immaginare quanto sarebbe bello che il lungo fiume fosse sfruttato, come nelle città normali, dove ci sono ristoranti, locali, pizzerie, vita.

Il servizio integrale sul «Cittadino» in edicola il 5 luglio 2022

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