LODI Luciana Tonarelli lascia la scuola: «I miei ragazzi mi mancheranno»

Dal 2007 la professoressa è stata alla guida dell’Itis: l’unico rammarico prima del pensionamento i continui furti subiti, gli ultimi il 6 e il 17 giugno

Ha iniziato a lavorare che aveva 20 anni, part time, in azienda, mentre faceva l’università. Poi si è laureata in scienze politiche, ha insegnato e poi è diventata preside. Luciana Tonarelli, 68 anni, alla guida del Volta dal 2007, il 31 agosto andrà in pensione. In pensione come preside perché in realtà il suo impegno a favore degli altri continuerà nella vita politica. La dirigente, infatti, in lista per le amministrative di Lodi con il Partito democratico, è stata una delle consigliere più votate.

Nei giorni scorsi, i suoi colleghi e i suoi alunni l’hanno festeggiata, le hanno regalato una bicicletta e le hanno consegnato una lettera di saluto. Anche lei ha salutto docenti, studenti e famiglie con tre diverse lettere.

Il suo primo incarico come insegnante è stato come insegnante, a Melegnano, nella sezione distaccata dell’Einaudi. «Alla preside Virginia Vitale - spiega Tonarelli - devo molto. È grazie a lei che ho imparato a fare questo lavoro». Tonarelli è stata preside 2 anni al Calamandrei, 2 al Pandini, poi alle medie di Tavazzano, e dopo il concorso da dirigente, è approdata al Volta. Un’esperienza, quest’ultima, totalizzante. «Gli anni precedenti quasi non li ricordo più - dice -. Questo è il mio luogo del cuore». Era considerato un istituto difficile allora, per utenza e complessità. Al primo collegio docenti, le tremavano le gambe. «Tutte le persone che mi hanno affiancata, mi hanno aiutata, non mi hanno mai fatta sentire in difficoltà - dice -. Oggi la reputazione del Volta è di una scuola di buon livello. Sono contenta del lavoro fatto. Sono dispiaciuta di finire questa esperienza, ma è un po’ una scelta obbligata e non sempre i cambiamenti sono negativi».

Il nuovo preside «potrà portare idee nuove - precisa la dirigente -, il suo modo di essere e di lavorare. Per quanto mi riguarda lascio al Volta il cuore. Ho sempre cercato di mantenere le relazioni cordiali con i docenti, non ho mai fatto mancare a loro il mio appoggio, non ho mai avuto problemi di relazioni sindacali e di conflitti. Ho superato le logiche della burocrazia che soffocano la scuola. Ho guardato molto alla sostanza, a far star bene i ragazzi e a limitare la dispersione scolastica. Qualche pecca formale nella gestione della scuola sicuramente c’è - ammette -, ma il mio obiettivo, a scuola, è sempre stato quello di mettere gli studenti al centro. Ho puntato molto all’ascolto. La porta del mio ufficio è sempre aperta, ricevo tutti senza appuntamento e ho una linea diretta con i genitori. Abbiamo sempre cercato di parlare insieme e risolvere i problemi prima che esplodessero in conflitti, cercando di prevenirli. Poi ne ho avuti anche io, ma questo è il mio modo di affrontare la scuola. I comitati genitori hanno sempre lavorato con me».

E anche dal punto di vista didattico i risultati non sono mancati, a partire dal collegamento proficuo tra la scuola e il mondo del lavoro che ha consentito a tanti ragazzi di diplomarsi e avere un lavoro assicurato il giorno dopo l’esame. La scuola ha collaborato con Saipem, Zucchetti, Federmeccanica, la Continuus e tante altre aziende.

«Lo scorso anno abbiamo avviato anche il tirocinio duale con i contratti di apprendistato - dice -; gli studenti facevano 2 giorni alla settimana in azienda e gli altri in classe. Abbiamo collocato in tirocinio duale 4 ragazzi. A parte questa esperienza, molti di quelli che prendono il diploma hanno già il lavoro». Anche il liceo è cresciuto, passando sotto la sua presidenza da 3 sezioni a 4. «Quest’anno - spiega Tonarelli -, ne abbiamo 6, ma abbiamo anche problemi di spazio. Ogni anno, tra i 100 e i 150 alunni restano fuori. La provincia non ha trovato spazi adeguati per la nostra scuola». Il Volta è stato preso di mira anche dai furti. Il 6 e il 17 giugno, dopo quello di inizio stagione che aveva fatto intervenire anche la prefettura, la scuola è stata vittima di altri due maxi colpi. Il 6 giugno sono spariti 17 computer e la volta dopo due maxi saldatrici e un puntatore, macchine da 70 chili. «Abbiamo chiesto alla Provincia di mettere le grate, se non si interviene - dice la preside -, i laboratori non si possono più fare. I ladri entrano da via delle Caselle. Questa è una cosa che mi fa male. Per il resto ho avuto sempre tante soddisfazioni, anche dai ragazzi del serale: studenti che si sarebbero persi, hanno avuto la possibilità di prendersi un diploma».

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