LODI L’ospedale libera i letti Covid, più posti per gli altri malati

Il direttore generale Gioia annuncia la conversione di 36 postazioni, in calo gli accessi in rianimazione

Gli operatori sanitari tirano un sospiro di sollievo. E così anche i malati non Covid che dovevano aspettare un posto perché gli ospedali erano intasati a causa dell’emergenza pandemica, aggiungendo così disagio al disagio della patologia. Dal fine settimana, al più tardi lunedì, 36 letti Covid verranno convertiti in una grande area medica che comprenderà medicina e nefrologia. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia.

Più spazio ai malati non Covid

«Abbiamo ricevuto mercoledì una lettera della Regione - spiega -, siamo arrivati al livello 3 della situazione pandemica, quindi possiamo convertire 36 letti Covid in puliti. Nell’ultima settimana c’è stato un ribaltamento della situazione. Il reparto di medicina sarà una grande area internistica con i letti di medicina e nefrologia insieme, l’abbiamo deciso insieme ai clinici. Riaprire un grande reparto aiuta a gestire meglio le risorse che abbiamo». Livello 3, spiega il direttore, significa 106 letti per il Covid. «In pratica abbiamo convertito l’area gialla - precisa -, mentre l’area gialla blu del secondo piano resta Covid, ma con una piccola riduzione di letti blu per la minor presenza di pazienti con gravi insufficienze respiratorie. Restano invariate, invece, la situazione a Codogno e a Sant’Angelo dove comunque i pazienti presenti sono già sub acuti e in sorveglianza. L’esigenza maggiore di letti non Covid era a Lodi: essendoci il pronto soccorso più grosso della provincia avevamo la maggior esigenza di pazienti non Covid con necessità di ricovero».

Calano i nuovi accessi
in rianimazione

Nel reparto di rianimazione Covid di Lodi i pazienti sono 7 e 1 a Codogno. Due pazienti, a Lodi, sono arrivati mercoledì, ma da altre aree dell’ospedale. I nuovi accessi dal pronto soccorso di pazienti gravi, infatti, sono diminuiti. Anche il tasso di letalità rispetto all’inizio di questa epidemia è calato in rianimazione, a causa dell’età giovane dei ricoverati. L’Asst ha appena rinnovato l’appalto da circa 82mila 800 euro, in vigore dallo scorso anno, alla cooperativa Medical service assistance, che fornisce circa 3 anestesisti rianimatori al territorio.

Risultati clinici al top

«L’appalto è legato all’emergenza Covid - spiega il direttore generale dell’Asst Gioia - È in vista però il concorso. Noi continuiamo a emettere bandi. I nostri ospedali stanno andando bene». La chirurgia plastica, per esempio, è finita sulle pagine di cronaca per un maxi intervento alla gamba di un paziente al quale altrove avevano proposto l’amputazione. Così anche la radiologia interventistica è finita sulla stampa per operazioni d’avanguardia non eseguite altrove. Per non parlare dei contributi scientifici dei chirurghi generali, degli operatori di pronto soccorso e di tanti altri ancora.n

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