LODI Licenziato dal supermercato, riabilitato dal giudice

Il lavoratore del Gigante era stato accusato di avere rubato della carne

Il giudice del lavoro di Lodi riabilita Marcello Messina, il lavoratore del Gigante di Lodi, rappresentante sindacale e rappresentante della sicurezza sul lavoro, che era stato licenziato dal supermercato due anni fa con l’accusa di aver rubato un chilo di carne macinata, per la quale il dipendente aveva peraltro subito esibito il relativo scontrino. Il tribunale ha dato torto al Gigante e condannato la società (Rialto Srl) a pagargli «l’indennità risarcitoria, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dal licenziamento al saldo» e a sostenere le spese legali. A darne notizia mercoledì è stata la Filcams Cgil, la sentenza è del 25 maggio.

Il lavoratore, sindacalista attivo e rappresentante della sicurezza dei lavoratori, era entrato in rotta di collisione con l’azienda per la gestione dei protocolli Covid in piena pandemia. Dopo 20 anni di servizio e 15 anni come rappresentante per la sicurezza, era stato prima sospeso e poi licenziato. Il lavoratore aveva segnalato il rischio assembramenti e le carenze di precauzioni nelle visite del medico del lavoro. L’azienda per tutta risposta l’aveva sospeso per 5 giorni essendo venuto meno il rapporto fiduciario. Una volta terminata la sospensione, il lavoratore era tornato in servizio, ma all’uscita veniva fermato e gli veniva contestato di aver rubato della carne macinata. Subito il dipendente aveva prodotto lo scontrino dimostrando di averla pagata, e aveva egli stesso chiamato i carabinieri. Il lavoratore era stato comunque licenziato, ma la Filcams Cgil aveva impugnato il licenziamento, arrivato ora a giudizio con la piena riabilitazione del lavoratore.

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