LODI L’ex comandante dei vigili: «Tutto si chiarirà, inchiesta nata da un equivoco»

Fabio Germanà Ballarino è stato sospeso dalle funzioni pubbliche dopo che a maggio il gip non lo aveva ritenuto necessario

Il Gip di Lodi non aveva concesso la misura cautelare che era stata richiesta dalla procura della Repubblica a carico di Fabio Germanà Ballarino, quando nel maggio scorso, all’esito della prima fase delle indagini sui due concorsi per l'assunzione di agenti della polizia locale per il Comune di Cornegliano Laudense e per la Provincia di Lodi erano stati acquisiti documenti e computer ed erano stati notificati tre avvisi di garanzia, al comandante stesso, alla vincitrice del concorso di Cornegliano e a un’altra donna che aveva avuto un buon piazzamento al concorso in Provincia.

La pm titolare dell’inchiesta aveva chiesto al giudice gli arresti domiciliari per l’allora comandante Ballarino, invece il gip non aveva ritenuto necessaria alcuna misura. Questo “no” iniziale aveva portato la Procura a ricorrere al Riesame di Milano, che aveva a sua volta escluso gli arresti ma aveva concesso la misura interdittiva dai pubblici uffici. Contro la quale l’avvocato di Ballarino è andato in Cassazione, dove sembra che la Procura generale fosse intenzionata a non chiedere misure. Invece la Corte ha condiviso la valutazione del Riesame, optando per la sospensione. «Di fatto è un’anticipazione di pena per una vicenda nella quale ritengo di aver fatto l’interesse della pubblica amministrazione e che mi auguro si chiarisca al più presto - osserva ora Ballarino -. Le sentenze si devono rispettare, a breve il segretario generale del Comune di Pergine Valsugana dove sono entrato in servizio come comandante, peraltro ancora in periodo di prova, farà le sue valutazioni. Per quanto sto facendo nel nuovo incarico, ho già avuto riscontri positivi sull’efficienza della mia azione. Per l’indagine in corso, invece, sono molto rammaricato, dopo trent’anni di carriera immacolata, e la vincitrice del concorso è oggettivamente preparata. Tra l’altro dopo questi due concorsi ne ha vinto anche un terzo, nel Milanese, in un contesto completamente a me estraneo. Credo che tutto sia nato da una sciocchezza, da un fraintendimento. Se ne uscirò assolto, o ad esempio con una messa alla prova se si rendesse necessario, questi mesi di sospensione dal lavoro non me li restituirà nessuno. Peraltro attendo da maggio di essere interrogato, come avevo richiesto. Ma, ripeto, le decisioni dei giudici si rispettano».

A settembre Ballarino, comandante della polizia locale di Lodi dal 2017, aveva annunciato le dimissioni ed è stato poi selezionato per il comando nel Trentino. E là ha effetto la sospensione per fatti avvenuti un anno fa nel Lodigiano.

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