LODI Le gelate bruciano il raccolto di albicocche, nessun rimborso per il Ceraseto

Oltre al danno per i raccolti anche la beffa dell’assicurazione. Problemi per i numerosi frutteti del territorio

Il grave problema delle gelate primaverili, non è certo una novità per gli agricoltori lodigiani che devono fare i conti con un meteo pazzerello e gravi danni a frutta e verdura.

Proprio come è accaduto al Ceraseto che ha subito un danno dal valore di 5mila euro in seguito alla gelata del 22 marzo.

Un calo di temperature che è costato caro a Marco Mizzi che ha subito la perdita di tutta la produzione di albicocche, tra l’altro, senza la possibilità di essere regolarmente risarcito da parte dell’assicurazione.

Una questione spinosa che su cui il proprietario del Ceraseto intende far luce per focalizzare l’attenzione su di una grave problematica che coinvolge anche il settore dell’agricoltura.

«Le tempistiche tardive delle assicurazioni, che devono stabilire tassi di interesse e tariffe assicurative, costituiscono una grave criticità con cui fare i conti ogni anno – dichiara Mizzi -. Le prime fioriture, infatti, cominciano già a partire dal mese di febbraio per cui albicocche, pesche, ciliegie e kiwi sono tra le produzioni più a rischio per gelate notturne che bruciano i primi frutti spuntati sui rami».

Firmata la polizza assicurativa in data 12 marzo, la copertura era però partita a decorrere dopo i dodici giorni successivi: «Per cui l’assicurazione risultava attiva dal 24 marzo, mentre la gelata che ha bruciato tutte le albicocche si era verificata due giorni prima».

Per cui, oltre il danno, la beffa e nessun rimborso previsto per la grave perdita subita.

A tal proposito, a far luce sulla situazione che coinvolge una manciata di frutteti nel territorio ma anche tanti agricoltori, è la voce di Luca Coldani, segretario di zona Ufficio di Lodi della Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza: «Si tratta di una criticità per cui le compagnie assicurative dovrebbero acconsentire ad anticipare le polizze assicurative in particolare per certi tipi di colture – dichiara -. I frutteti sono un valore aggiunto perché offrono una maggior diversificazione rispetto alla tradizionale produzione di cereali e mais, dunque, una pluralità di prodotti locali di qualità a disposizione dei lodigiani».

Ma un primo traguardo sembra essere stato raggiunto proprio nelle ultime due settimane, con l’approvazione del fondo di solidarietà previsto dall’ultimo decreto con 105milioni di euro per garantire un ristoro alle perdite subite dagli agricoltori nel mese di aprile.

Un’altra gelata, infatti, registrata dalle centraline meteo nelle notti tra il 5 e l’8 aprile, avrebbe causato ulteriori danni, bruciando enormi quantità di frutta e verdura.

«Il danno per calamità naturali, inoltre, rappresenta un altro tasto dolente – conclude Coldani – per via di procedure burocratiche e istruttorie particolarmente lunghe che prevedono la ridistribuzioni in percentuale dei fondi riconosciuti, che poi effettivamente si traducono in poche briciole come è capitato per il rimborso ottenuto in seguito al nubifragio di agosto 2019».

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