Lodi, l’assedio di traffico e smog

Proprio attorno alle centralina Arpa di viale Vignati, ore di ingorgo continuo

Uno, due, cinque, dieci, venti: non si riescono nemmeno a contare tutti i pullman che, in pochi minuti, transitano davanti al Belfagor, scaricando frotte di ragazzini che da piazza Medaglie d’Oro si avviano a piedi verso le scuole. È l’ora di punta, e i giorni del lockdown sembrano lontanissimi, se si guarda al traffico che è ritornato ad assediare la città.

I pullman girano intorno alla rotonda, ma il flusso è tale che il piccolo slargo non è sufficiente, e la coda degli enormi mezzi blu blocca il transito lungo viale Agnelli e via Vignati. Proprio quella via Vignati dove è posizionata la centralina per il rilevamento dell’inquinamento, che nel 2020 - nonostante le zone rosse - ha misurato per 59 giorni una concentrazione di Pm10 superiore a 50 microgrammi per metro cubo, mentre il limite è calcolato in 35 giorni di sforamento (i dati sono forniti nel rapporto Mal’Aria 2021 di Legambiente). Ma non serve chissà quale apparecchiatura tecnologica per rendersene conto: la mattina è grigia, e anche in centro la foschia riduce la visibilità, ma i fari delle automobili in fila illuminano chiaramente i gas di scarico che si fondono alla nebbia.

Un nodo sicuramente critico è il sottopassaggio di via San Colombano: da lì arriva la maggior parte dei veicoli. Proseguendo in quella direzione, è facile notare come le auto e i pullman incolonnati arrivino fino all’altro lato della ferrovia, proseguendo per centinaia di metri prima di perdersi nella nebbia. Il sottopasso è stato recentemente ristretto per costruire una pista ciclabile, che al momento pare sottoutilizzata: in mezz’ora, tra le otto meno un quarto e le otto e un quarto, soltanto cinque o sei biciclette affrontano la discesa e la risalita, affrontando peraltro anche l’odore pungente di smog, quasi insopportabile persino attraverso la mascherina. Forse, proprio per smaltire il traffico imbottigliato nel sottopasso è stata presentata l’idea di aprire alle auto il sottopasso ciclopedonale di via Zalli, sollevando però le proteste di molti residenti, che non vogliono vedere una strada da sempre residenziale finire assediata dal traffico.

A quanto si capisce dai progetti del piano integrato di intervento dell’ex-Consorzio, quello in cui si inserisce il nuovo supermercato Esselunga in zona Porta Regale, una volta completata la riqualificazione dell’area, i pullman saranno interamente spostati in un nuovo e più ampio terminal bus, a cui si accederà da via Sforza e via Visconti, ma anche oltre la ferrovia. I mezzi, quindi, non dovrebbero più costeggiare i giardini Barbarossa, con una conseguenza positiva sullo smaltimento del traffico.

In realtà, ci sono anche altri dati da prendere in considerazione, frutto delle stime presentate settimana scorsa durante una Commissione consiliare: per quanto riguarda la zona, si è discusso di un aumento pari a circa il 300 per cento del traffico veicolare sia in via Dante (che diventerà a doppio senso) sia in via Nino Dall’Oro, con buona pace della centralina di rilevamento del Pm10.

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