Lodi, l’acceso confronto tra i candidati

Il buco nei conti di Santa Chiara ha innescato polemiche e proposte

Il selfie tra candidati sindaco con il direttore de «Il Cittadino» Lorenzo Rinaldi, sul palco dell’aula magna del Liceo Gandini di Lodi, è la “Polaroid” che apre la serata. Tra sorrisi e fair play. Ieri sera erano seduti vicini da “avversari” politici, il sindaco uscente con il centrodestra, Buzzi con Italexit, che non sferra mai attacchi diretti verso l’ex amministrazione. Gli attacchi, però, durante la serata, non sono mancati, come il tifo concentrato negli applausi che scrosciano verso il candidato di appartenenza, come sempre è stato. Le schermaglie, con elettricità via vai crescente quando ci si avvicina alla crisi Santa Chiara, sono soprattutto tra Andrea Furegato, in campo con l’ampia coalizione di centrosinistra e civiche, il sindaco uscente e ricandida per il centrodestra Casanova, rappresentazione “plastica” di quanto, l’appuntamento ormai prossimo, sia sempre più una sfida a due. Furegato mette alla berlina le occasioni mancate Pnrr sul tema dei nidi, i limiti della proposta Fanciullezza di housing sociale proposta dall’amministrazione, il centro anziani chiuso da inizio pandemia, il «disinteresse dell’amministrazione su Santa Chiara che si è rivolta a Regione solo per chiedere una presidenza amica». Casanova replica, ma rilancia anche gli attacchi, sulla Rsa cittadina, «perché è l’esempio lampante di cosa succederebbe se il centrosinistra tornasse al governo», citando il «lungo lavoro che abbiamo fatto di ristrutturazione dei debiti, in Lodinnova, in Sogir, al Parco Tecnologico Padano, oggi arrivata nella sua fase finale», rivendicando la partita Isolabella, perché la convenzione «è stata lasciata lì per 12 anni».

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