Lodi, in fila al caldo per entrare alle Poste: in via Volturno un’odissea per gli anziani

Ieri mattina una ventina di utenti attendevano per strada il proprio turno

Una signora sfodera, tra l’invidia dei vicini, un ventaglio. Una mamma cerca di far star tranquilli i due figli piccoli. Chi arriva trafelato chiede: “Ma è questa la fila per entrare in posta?”. Sì, è proprio questa. Parte dall’ingresso degli uffici, in via Volturno, e arriva fino all’incrocio con corso Umberto, vicino al bar Motta.

Nessuno si arrabbia o sbraita, tutti cercano di mantenere la calma, anche perchè tutti sanno che si tratta delle misure anti-Covid. Le facce, però, quelle sono spazientite: non sono nemmeno le 9 e di sedie dove rifiatare non ce ne sono, inoltre fa già molto caldo, per fortuna il sole non batte ancora sulla testa della gente in attesa.

A quell’ora sono circa 20 i clienti pronti a sbrigare le pratiche, ma il numero è destinato a salire. Le porte automatiche si aprono solo quando qualcuno ha terminato le operazioni e può lasciare spazio libero agli altri. Dentro non si contano più di tre clienti, al massimo quattro. Si prende il numero e si aspetta il proprio turno. Allo sportello ci sono tre dipendenti, lo schermo in alto segnala che sono transitate in via Volturno una quarantina di persone.

«Il problema è che gli uffici sono chiusi al pomeriggio, dalle 13.35, così tutti devono per forza venire al mattino e si formano le code». Una donna si trova in fila per la seconda volta nell’arco di una sola mattinata, per un problema burocratico. L’attesa è di circa 30 minuti ed è legata ai rallentamenti. Alcuni anziani, camicia e ciabatte, si armano di pazienza e aspettano, senza lamentarsi. Eppure, sono loro a dover sopportare le difficoltà maggiori. Si limitano a scuotere di tanto in tanto il capo. Una soluzione, a dire il vero, Poste Italiane l’ha prevista: si tratta della prenotazione dell’appuntamento tramite Whatsapp.n

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