Lodi, in chirurgia operazioni senza sosta

In una domenica trattati 4 casi di trauma maggiore in 6 ore, anche se Lodi non è trauma center; entro dicembre si recuperano tutti gli interventi fermati dal Covid e si va oltre: se ne faranno 150 in più degli ultimi 4 mesi del 2019

Chirurgia di Lodi, interventi senza sosta, anche il pomeriggio e il sabato per recuperare lo stop imposto dalla pandemia.

Ad annunciarlo il direttore del dipartimento chirurgico dell’Asst di Lodi, il dottor Pietro Bisagni.

Pieno recupero delle operazioni fermate dal Covid

«L’Asst, ex Azienda ospedaliera, di Lodi ha avviato a settembre un importante programma di recupero degli interventi chirurgici, che consentirà entro la fine del 2021 di ristabilire la stessa capacità degli ultimi 4 mesi del 2019 incrementandola di ulteriori 150 prestazioni. L’obiettivo - precisa l’Asst - è favorire la ripresa dell’attività ordinaria sia nel presidio ospedaliero di Lodi che in quello di Codogno, e ridurre le attese per gli interventi chirurgici programmati, rinviati a causa dell’emergenza».

Nella sola giornata di domenica 10 ottobre, per esempio, sono stati trattati in 6 ore 4 casi di trauma maggiore con necessità di chirurgia (lesione da scoppio di ansa ileale, frattura di bacino con instabilità emodinamica - packing, fissatore esterno, e placca definitiva al depacking -, traumi da motociclo con PNX e fratture multiple) presso l’ospedale di Lodi pur non essendo, quest’ultimo, ancora riconosciuto come Ctz (Centro traumi di zona). Allo stesso modo sono sempre stati garantiti ai pazienti oncologici gli interventi nei tempi previsti, ovvero entro un massimo di 30 giorni.

Nel 2019 interventi in crescita, poi fermati dal Covid

«Nel 2019 l’attività del Dipartimento Chirurgico dell’Asst di Lodi era globalmente in crescita. Come tutte le aziende ospedaliere, nel 2020 abbiamo registrato uno stop a causa del Covid in particolare per quanto riguarda l’attività chirurgica elettiva non urgente, vale a dire interventi quali ernie, colecisti, emorroidectomie, tonsillectomie e patologie benigne in generale - spiega il dottor Bisagni -. La pandemia ha influito negativamente anche sugli screening oncologici, determinando un minor numero di diagnosi e di conseguenza di nuovi interventi. Abbiamo comunque sempre garantito l’attività chirurgica d’urgenza e gli interventi per patologie oncologiche già diagnosticate, per i quali sono sempre stati rispettati i 30 giorni massimi di attesa».

« A settembre - continua - abbiamo effettuato più di 55 interventi extra, da ottobre in avanti saranno circa 60/70 gli interventi aggiuntivi ogni mese: in questo modo supereremo l’obiettivo di offrire, entro dicembre, almeno 150 prestazioni chirurgiche ulteriori rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo sforzo riguarda tutte le divisioni del dipartimento chirurgico su entrambi i presidi di Lodi e Codogno, compresa l’attività ambulatoriale di day surgery e di endoscopia: per quest’ultima è stata messa a disposizione una sala aggiuntiva proprio per garantire l’incremento del numero di screening, in linea con quanto richiesto da Regione».

«Il lavoro aggiuntivo – precisa il direttore generale dell’Asst Salvatore Gioia - è stato reso possibile grazie all’impegno congiunto di tutte le divisioni del dipartimento chirurgico e alla collaborazione multidisciplinare di tutti i professionisti coinvolti, dal personale infermieristico agli anestesisti-rianimatori: si tratta di uno sforzo organizzativo enorme, sostenuto dall’azienda anche attraverso un piano di acquisizione di nuovo personale tutt’ora in fase di sviluppo».

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