LODI Il cimitero Maggiore sprofonda nel degrado

Erbacce, tombe che cedono e marmi frantumati al campo 18

La vegetazione che cresce incolta a ridosso delle tombe o al centro dei vialetti, con alti ciuffi verdi che sbucano dalla ghiaia. E poi alcune delle sepolture a terra, che letteralmente sprofondano, il marmo crepato e a pezzi, i buchi generati dai cedimenti che si intravedono sulla superficie del terreno che sovrasta la tomba o tutt’intorno.

Sono alcuni degli scorci immortalati al cimitero Maggiore di Lodi, appena oltre l’ingresso principale, viaggiando nel dedalo di vialetti del campo 18 dedicato alle sepolture a terra.

Diversi gli aspetti a colpire chi si muove tra le tombe per la visita al congiunto, in primis quelli legati alla cura degli spazi comuni, segnati da un’evidente desolazione.

Dalle infiltrazioni diffuse in alcuni dei manufatti che offrono riparo alle cellette ossario e ai loculi, che lasciano la sensazione di scarso decoro, alla vegetazione che cresce senza controllo anche a ridosso delle tombe a terra, in alcuni casi creando un sipario verde intorno ai perimetri di marmo.

A suscitare indignazione poi sono le condizioni di una distesa di tombe a terra, oggi in una situazione più che precaria e in totale abbandono. Tra marmi divelti e che sprofondano nel terreno, vere e proprie voragini che si aprono sulle superficie delle sepolture, lasciando intravedere il vuoto sottostante. Cedimenti collegati alle cattive condizioni delle tombe che si riflettono anche sulla tenuta dei percorsi, con buche e avvallamenti dei vialetti, che generano anche rischi di inciampo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA