LODI Il caso del Caffé Letterario che resta senza cortile

Annullate dal Comune le determine, l’esercizio di via Fanfulla non può più utilizzare lo spazio esterno e la sala delle colonne

Il Caffè Letterario non potrà utilizzare la sala delle colonne all’interno del locale e il cortile esterno, teatro di numerosi eventi culturali. La motivazione è legata a inghippi burocratici con il Comune di Lodi che si trascinano dalla stipula del primo contratto, nel 2014, ma il problema ha suscitato amarezza in città, soprattutto per il ruolo culturale svolto in questi anni.

Claudio Vigentini, che gestisce il Caffè Letterario, nei giorni scorsi ha scritto un post su Facebook che ha attirato l’attenzione di numerosi cittadini, spiegando il suo punto di vista e raccogliendo la solidarietà dei frequentatori (e non solo): «Quello dell’utilizzo del cortile è un problema che ahimè si protrae da tempo: avevamo vinto un bando per uno spazio interno e per una parte del cortile; ovviamente ci siamo innamorati di tutta la bellissima area esterna e ci siamo adoperati negli anni per ottenere, seguendo le disposizioni comunali, la possibilità di usufruirne integralmente. Noi e le diverse amministrazioni che si sono susseguite negli anni abbiamo cercato di trovare una soluzione per modificare il contratto, corrispondendo la parte economica necessaria, e adesso, in un momento storico così difficile, questo era particolarmente auspicabile. Purtroppo non è avvenuto, nonostante rassicurazioni e promesse. È un grandissimo peccato, perché la burocrazia è importante, ma dare la possibilità ai ragazzi di studiare, alle associazioni di trovarsi e progettare, alla cultura di avere uno spazio dove esprimersi è altrettanto fondamentale. Tuttavia non molliamo: per il Caffè Letterario è venuto il momento di reinventarsi, di continuare a incarnare un’idea di comunità e di cultura. Ce la possiamo fare e lo faremo, anche grazie a voi che in sei anni ci siete sempre stati».

Vigentini non vuole creare polemiche, preferisce sottolineare l’importanza sociale che il Caffè Letterario ha avuto e ha tuttora per la città del Barbarossa, con la capacità e l’impegno di realizzare anche quattro eventi ogni mese tra concerti, mostre, presentazioni. Nel centro storico i cortili a disposizione per la cultura “latitano”.

Dal canto suo, il Comune di Lodi - dopo una procedura di revisione della concessione - ha pubblicato una determina in cui annulla le due precedenti determine (del 2017 e del 2018) in cui si concedeva al Caffè Letterario l’utilizzo del cortile e della sala delle colonne, specificando che l’utilizzo non è possibile nei casi di attività privata di ristorazione. Inoltre, il Broletto specifica che le due determine avrebbero dovuto essere ricondotte al contratto originario, quello del 2014. Il documento precisa che il Caffè Letterario è stato avvisato della procedura senza fornire però osservazioni, citando irregolarità di gestione e somme da corrispondere.

Michela Sfondrini, titolare insieme ad Alda Carisio della Libreria Sommaruga, si è schierata a fianco del Caffè Letterario riconoscendo il ruolo sociale del locale. In questi giorni le due libraie hanno lanciato un appello al Broletto affinché anche il mondo della cultura possa usufruire delle agevolazioni concesse agli esercenti, per esempio attraverso delle tariffe agevolate (o la gratuità) per l’occupazione di spazi pubblici come la sala Granata o la sala Rivolta.

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