LODI Diecimila visite arretrate: «Le stiamo recuperando»

Il virus ha bloccato 90mila prestazioni di controllo durante la prima ondata

Sono ancora 10mila le visite di controllo da recuperare in ospedale a Lodi, visite fermate dal virus che ha paralizzato la sanità. Alcune sono state già calendarizzate, altre sono in fase di prenotazione: saranno recuperate tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021. «Durante la prima ondata pandemica - spiega il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia - sono state 90mila le visite di controllo che al mese di maggio ci siamo trovati a dover recuperare».

Ad agosto ne erano rimaste circa 40mila. L’aggiornamento, spiega il manager, parla di 10mila controlli ancora in sospeso. Durante la prima ondata, infatti, la Regione Lombardia aveva interrotto tutte le visite e consentito agli ospedali pubblici di svolgere solo le urgenze. Interventi chirurgici, ma anche prestazioni ambulatoriali. Così le liste d’attesa si sono allungate in modo indescrivibile. Molti malati si sono rivolti al privato, gli altri sono rimasti pazientemente in coda.

«In questi giorni - spiega Gioia - i nostri uffici ne hanno contate ancora 10mila da recuperare. Molte, però, sono già state inserite nell’agenda delle prenotazioni, altre sono in corso di prenotazione e verranno eseguite da qui alla fine dell’anno o a scavalco con l’inizio del prossimo». Il 10 per centro riguarda i controlli oncologici, cioè circa mille prestazioni, il 20 per cento è costituito da visite di controllo diabetologico. Un altro 20 per cento concerne i controlli dei pazienti della specialità oculistica. Poi ci sono gli altri reparti che hanno numeri inferiori. L’endocrinologia deve recuperare l’8 per cento delle visite complessivamente arretrate, la pneumologia circa il 7 per cento e la cardiologia meno del 6 per cento. «Posso dire che è stato effettuato - commenta Gioia - un grosso recupero degli arretrati». Durante questa ondata pandemica, le visite ambulatoriali, al momento, non sono state sospese. Continuano ad essere garantite anche, a differenza che nella prima fase, le prestazioni dell’emodinamica riservate ai pazienti colpiti da infarto. «Per quanto riguarda l’oncologia - aveva detto nei giorni scorsi il responsabile del dipartimento Diego Taveggia - ci avevano chiesto di sospendere solo i follow up, tutte le prime visite, le radioterapie e le chemioterapie sono state garantite esattamente come prima. Anzi, il nostro, è stato l’unico hospice dei 5 della rete del Sudmilano, a rimanere aperto».

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