LODI Dalla sala operatoria della chirurgia del Maggiore eseguiti due interventi al colon in diretta mondiale

Il dottor Bisagni, uno dei guru della laparoscopia, ha partecipato con la sua equipe per il terzo anno di fila al congresso internazionale

Cristina Vercellone

La chirurgia di Lodi regina per gli interventi di laparoscopia toracica. Il reparto dell’ospedale Maggiore di Lodi, infatti, è uno tra i circa 20 reparti italiani invitati al 32esimo congresso mondiale di chirurgia dell’apparato digerente, che si è svolto il 25 e 26 novembre. L’equipe guidata dal dottor Pietro Bisagni, uno dei numeri uno in Italia, nel settore, è già il terzo anno di fila che partecipa alla kermesse. Nella sala operatoria dell’ospedale di Lodi sono stati effettuati, in diretta streaming mondiale, in laparoscopia, due resezioni del colon, per una patologia neoplastica, in un paziente giovane e in un paziente anziano.

Il congresso è un prestigioso appuntamento internazionale che offre ai migliori chirurghi italiani ed esteri l’opportunità di confrontarsi. L’edizione 2021 del congresso ha proposto circa 150 interventi di chirurgia dal vivo, eseguiti da chirurghi di 5 continenti e trasmessi on-line su 21 canali, per un totale di circa 500 ore di “live” con i maggiori esperti da tutto il mondo. «È il terzo anno di fila che viene riservato un posto anche a noi - spiega il primario di chirurgia dell’ospedale Maggiore di Lodi -, è un onore per noi poterci essere. Abbiamo l’opportunità di mostrare ciò che di buono facciamo. Senza vanti, ma è un’occasione di confronto con i colleghi su questo tipo di chirurgia». Nelle due giornate ci sono state oltre 60mila visualizzazioni.

«Ringrazio tutta l’equipe - spiega il primario -, chi ha organizzato l’iniziativa, Sivia Manzoni, chi coordina l’equipe degli anestesisti cioè Gianluca Russo e poi, ultima ma non meno importante, la mia squadra che ha commentato in diretta l’intervento, insieme ai commentatori esterni. Siamo un centro laparoscopico che spinge abbastanza sulla chirurgia di questo tipo».

A Lodi, oltre che all’intestino si fano interventi in laparoscopia anche allo stomaco, all’esofago e, se possibile anche a fegato e pancreas, oltre che per ernie e colecisti per fare solo qualche esempio. Insomma, quello di Lodi è un centro che, laddove la clinica lo consente, opera sempre in laparoscopia, sia in urgenza che in elezione. E i tempi di recupero, dopo un intervento in laparoscopia, sono nettamente inferiori. «Diciamo che un terzo dei nostri 1200 interventi, cioè circa 400 all’anno - spiega il medico - è fatto in laparoscopia. La maggior parte dei pazienti arriva dal Lodigiano, ma abbiamo anche pazienti in arrivo da Milano e da fuori Regione, soprattutto dalla Liguria». Quello di Lodi è uno dei centri nei quali i pazienti scelgono di farsi operare.

Ad eseguire i due interventi, che sono durati dalle 7.45 alle 9.30 e dalle 12.30 alle 14.30, il 26 novembre, sono stati, insieme al primario Bisagni, l’anestesista Francesco Agnello, i chirurghi Luca Galimberti e Silvio Romano in un caso, Carolina Bobbio e Teodora Armao nel secondo. Quando in Cina si sono accorti che l’equipe dietro il tavolo operatorio era quella del dottor Bisagni si sono subito collegati.

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