Lodi, centrale per il teleriscaldamento: all’ex Macello arrivano le nuove turbine

Dopo le proteste di cittadini e ambientalisti per l’impianto vicino al tribunale

Alla fine, i nuovi generatori sono arrivati all’ex Macello, per completare la centrale del teleriscaldamento che ha fatto tanto discutere in città, con proteste culminate in primavera con una raccolta firme dei residenti della zona, che lamentavano la presenza di una centrale a gas in città.All’epoca, era stato Andrea Poggio di Legambiente a sostenere la battaglia del comitato dei residenti contro il proseguire dei lavori, ma dopo l’insediamento della nuova amministrazione (per cui era candidato al consiglio comunale) aveva chiarito che ormai i giochi erano fatti e che ora la partita si sarebbe spostata sulla necessità di «mitigare gli effetti di quella centrale e avere garanzie che chiuderà il prima possibile». E anche oggi, sollecitato a un commento sull’arrivo delle turbine, ha ribadito: «Non è successo nulla di inatteso, non poteva che essere così. L’unica novità è l’incontro chiesto dall’amministrazione con Linea Green, la società cui è stata commissionata l’opera: da quell’incontro mi aspetto qualcosa di nuovo. La promessa fatta è che l’impianto verrà usato poco (con un limite di tempo orario e con un’unica caldaia), ma mi piacerebbe che questo impegno sia messo nero su bianco».

È proprio l’assessore all’ambiente Stefano Caserini ad annunciare un incontro con Linea Green: «Ci incontreremo con l’impresa la prossima settimana - spiega -. Posso dire che al momento ormai non ci sono strumenti legali per impedire il completamento della centrale: per l’accensione l’impresa dovrà terminare la parte regolamentare ma il Comune non ha voce in capitolo in questo. Quello che possiamo fare è impegnarci affinché siano ridotte le ore di funzionamento della centrale. Ci è giunta notizia, tuttavia, che siano state smantellate alcune caldaie di altri cogeneratori, quelli nei pressi del Ptp: questo complicherebbe le cose e renderebbe difficile garantire il calore ai cittadini. Purtroppo, insediandoci a giugno, forse siamo arrivati tardi per risolvere la questione entro ottobre. Ma chiediamo da subito un’azione perché già dai prossimi inverni l’orario di funzionamento sia ridotto».

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