Lodi, accoltellato alla pancia

Dalla “Clinica dell’Arte” al... rifiuto ricovero in ospedale, nonostante una coltellata alla pancia. È l’epilogo della violenta rissa scoppiata ieri notte tra due albanesi nei pressi del circolo privato di via San Fereolo, la “Clinica dell’Arte” appunto. Per conto dei responsabili del circolo l’avvocato Michele Apicella sottolinea che l’episodio si è verificato in strada. E proprio il titolare del locale ha lanciato l’allarme, chiedendo alla polizia di intervenire per sedare la lite tra due avventori, poco dopo la mezzanotte tra martedì e ieri. Quali siano stati motivi del contendere non è dato a sapersi. Secondo quanto ricostruito, comunque, i due albanesi sarebbero passati in breve tempo da un’accesa discussione alle vie di fatto: e uno di loro, estratto un coltello, non avrebbe esitato ad affondarlo sul rivale, colpendolo all’addome e procurandogli un’evidente ferita, fortunatamente non grave.

La volante della questura, giunta sul luogo in breve tempo, ha trovato entrambi i contendenti, identificando subito l’accoltellatore. Quest’ultimo, il 32enne V.B., residente a Lodi, regolarmente immigrato ma con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e le persone, era in evidente stato di ebbrezza e tutt’altro che disposto ad accettare serenamente l’intervento dei poliziotti: tanto che, nel tratto a bordo della volante tra il circolo e la questura, si è ribellato agli agenti, insultandoli, circostanza che ha aggiunto le accuse di oltraggio e resistenza a quelle di lesioni e porto abusivo d’arma per la coltellata inferta al suo connazionale.

Il quale, mentre V.B. se l’è cavata con la quadruplice denuncia a piede libero, ha sorprendentemente deciso di rifiutare il trasporto al pronto soccorso. Nonostante gli sia stato consigliata visita per farsi controllare la ferita sofferta all’addome, la vittima (un 24enne incensurato, regolare in Italia) ha infatti deciso di curarsi da solo.

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