Lodi, a processo per le foto hard

Aveva ideato un sito internet “dedicato” a mariti e fidanzati traditi che volevano vendicarsi delle proprie donne. Su www.mostramituamoglie.it (il nome è tutto un programma) si potevano pubblicare infatti foto e immagini hard di donne più o meno giovani, anche a loro insaputa, in cambio di un versamento di 60 euro.

È questa l’accusa che ha fatto finire a processo il 36enne di Lodi M.L., identificato dalla polizia postale di Modena come il gestore del sito incriminato. Nei giorni scorsi infatti il gip di Modena lo ha rinviato a giudizio per “diffamazione a mezzo stampa” assieme a un 35enne del Sudmilano, C.U., che aveva messo a disposizione le foto dell’ex fidanzata in momenti intimi.

Tutto era iniziato nel gennaio 2010, quando la ragazza, una trentenne di Modena, aveva saputo di alcune sue foto intime pubblicate sul sito e aveva fatto la denuncia alla polizia postale. Il sito è finito sotto controllo e così, in poco tempo, è stata verificata la presenza di quasi 6mila fra immagini e video hard. Sembra addirittura che nell’home page ci fosse un invito rivolto a uomini traditi o lasciati a inviare foto delle ex per vendicarsi collegandosi a un link.

A marzo di quell’anno c’è stato il primo provvedimento, con l’oscuramento delle foto riguardanti la ragazza che aveva fatto la denuncia. Ma il lodigiano era riuscito comunque a rimetterle “in chiaro”, semplicemente cambiando l’estensione del sito, pensando così di poter eludere i controlli. Il “trucco” però è stato scoperto e così, in agosto, è scattato il provvedimento più drastico, con l’oscuramento di tutto il sito. A quel punto il gip ha anche disposto la perquisizione nella casa del 36enne, a Lodi, con il sequestro di tutto il materiale relativo al sito.

Le indagini sono proseguite ancora per qualche mese e in dicembre si è arrivati alla denuncia a piede libero sia per il 36enne M.L. che per il 35enne del Sudmilano, da subito indicato dalla ragazza come il presunto autore della pubblicazione delle foto a sua insaputa, visto che già altre volte aveva provato a fare una cosa simile anche se con altri “canali”.

Ora entrambi sono stati rinviati a giudizio. Per loro il processo si aprirà il prossimo mese di marzo, quando è stata fissata la prima udienza dal giudice. Questa sarà la sede in cui le accuse nei loro confronti dovranno essere provate e dove i due ragazzi potranno difendersi.

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