Lo stabilimento della ex Polenghi di Lodi passa alla Centrale del Latte d’Italia

Nuove produzioni in arrivo per il centro di San Grato, investimenti da un milione di euro

Newlat Food riorganizza la propria struttura e cede in affitto di ramo d’azienda tutte le attività di latte e caseifici alla società controllata Centrale del Latte d’Italia Spa, di cui aveva assunto la maggioranza delle quote a marzo. L’ex stabilimento Polenghi Lombardo passa dunque sotto Centrale del Latte d’Italia: investimenti da 1 milione di euro sul sito, nuove produzioni in arrivo per lo stabilimento di San Grato e un ruolo che la proprietà ha descritto come «centrale per lo sviluppo di tutte le attività casearie». Lodi punta a tornare protagonista del lattiero-caseario.

A marzo Newlat Food aveva acquisito la maggioranza di Centrale del Latte d’Italia, che produce e commercializza circa 120 prodotti che vanno dal latte e i suoi derivati alle bevande vegetali, distribuiti con i marchi TappoRosso, Mukki, Tigullio e Vicenza, attraverso oltre 16mila punti vendita sia della Gdo sia del canale tradizionale. La settimana scorsa il gruppo alimentare guidato da Angelo Mastrolia ha annunciato la divisione dell’area latte e formaggi da quella di prodotti da forno. Se i secondi restano in capo a Newlat Food, i primi passano interamente sotto Centrale del Latte d’Italia, che è così il terzo operatore del settore lattiero-caseario in Italia. Le due società hanno già formalizzato il passaggio sottoscrivendo un accordo di affitto di ramo d’azienda degli stabilimenti di Lodi, di Reggio Emilia e di Salerno, con i rispettivi depositi e altri magazzini (a Roma, Eboli, Pozzuoli e Lecce), a Centrale del Latte d’Italia. L’operazione è effettiva dal prossimo 1 gennaio per due anni (rinnovabili) e prevede la corresponsione di un canone di 2 milioni di euro l’anno, oltre all’1,5 per cento del fatturato.

L’iniziativa ha un valore finanziario ma anche industriale, per le sinergie che potranno scattare all’interno della nuova Centrale del Latte d’Italia. In particolare, lo stabilimento di Lodi è stato indicato anche in sede di confronto sindacale come il centro di questa nuova realtà industriale. In altri termini, sono in arrivo investimenti e nuove lavorazioni. In particolare, aumenterà la produzione di mascarpone, già oggi prodotto di punta prodotto a Lodi, e potranno arrivare altri prodotti tra quelli oggi gestiti in altre sedi dell’azienda. L’azienda ha già annunciato l’investimento di 1 milione di euro per nuove linee, senza specificare se saranno destinate al potenziamento delle lavorazioni esistenti o a nuovi produzioni.

Anche perché in realtà già da tre mesi la produzione di mascarpone è stata aumentata tanto da registrare straordinari stabili il sabato e spesso la domenica. «L’operazione che è stata prospettata alle parti sociali è significativa, e non possiamo che accoglierla con favore – spiega Davide Torbidi della Flai Cgil di Lodi -. Ci auguriamo che ora si creino le condizioni per poter far fronte alla mole di lavorazioni che è prevista e che in parte già si sta realizzando nello stabilimento. Ci aspettiamo un adeguamento della forza lavoro».

Nel 2015 la crisi del sito produttivo aveva ridotto da 80 a 50 i lavoratori dello stabilimento, ma a oggi si è già tornati stabilmente oltre i 60 lavoratori, un numero che potrebbe crescere ne

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