Lo spreco dello “scivolo” per le barche

La stazione di risalita delle imbarcazioni è lasciata

a se stessa, dopo le piene del fiume assomiglia a un deposito di sabbia e detriti

Lo scivolo per le barche è sempre lì: deserto e inutilizzato. Si specchia nell’Adda, costeggia l’Isolotto Achilli ma non ha ancora iniziato a svolgere il lavoro per cui è nato, garantire cioè la risalita delle imbarcazioni. L’incuria è evidente, le piene del fiume lo hanno preso di mira insieme alle rive e più che una stazione dedicata ai pescatori oggi sembra un deposito di sabbia e detriti.

«È impossibile da utilizzare», dicono scuotendo la testa gli appassionati di pesca che qualche volta si recano sul posto a dare un’occhiata. «Non è stato progettato in modo corretto - aggiungono altri -, è superiore rispetto al livello dell’acqua, non si è tenuto conto dell’abbassamento dell’Adda quando si è provveduto all’abbassamento della briglia».

L’opera è stata realizzata nel 2011, sulla riva sinistra a valle del ponte, ma la sua genesi si è subito rivelata a dir poco sfortunata, tra rulli bloccati e un argano per trascinare i natanti fuori uso. Problemi che il Broletto si era detto pronto a risolvere.

La questione l’anno scorso era stata discussa in consiglio comunale, il capogruppo della Lega nord Alberto Segalini aveva presentato un’interrogazione urgente per sottolineare lo stato d’abbandono della stazione e aveva chiesto spiegazioni a riguardo, sia sul fronte dei costi sia sulla gestione futura: il Comune aveva annunciato l’avvio di un intervento di manutenzione per adeguare la rampa, ma nel frattempo lo scivolo resta una passerella d’asfalto solitaria, nel bel mezzo dell’Adda. L’intenzione era quella di avviare un confronto con le associazioni per valutare una possibile collaborazione sul fronte della manutenzione e della pulizia dello scivolo.

La realizzazione della stazione fa parte di un maxi progetto a favore del consolidamento del ponte, dell’abbassamento della cascata e della posa di massi a protezione dell’Isolotto Achilli.

Il suo scopo è permettere a chi viaggia in barca di accompagnare i passeggeri sullo scivolo, aggirando la briglia grazie alle aste in acciaio provviste di rulli; l’argano permette di agganciare le imbarcazioni, per farle scorrere senza fatica.

Complessivamente, per i lavori di messa in sicurezza del fiume, tra i quali compare anche lo scivolo delle barche, è stata stanziata una cifra pari a 1 milione e 700mila euro.

È stato infatti rinforzato il ponte, tramite l’inserimento di micropali, sono state poi risanate le murature e realizzate opere di drenaggio in prossimità delle imposte degli archi, operazione necessaria per spurgare le infiltrazioni d’acqua che si accumulano all’interno del corpo del ponte. A questo punto manca solo l’ultimo tassello.

Greta Boni

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