L’INCONTRO DI CASTELNUOVO Tra scandali e inchieste: il tema dei fanghi scalda la Bassa

L’affollato tavolo di confronto ha sondato opportunità e sostenibilità di una pratica che da più parti solleva perplessità

Un tema sentito. E a testimoniarlo anche la grande presenza di coloro che hanno partecipato venerdì al tavolo di confronto su fanghi e gessi di defecazione ospitato nel teatro di Castelnuovo. “Un’opportunità sostenibile?” la domanda che si poneva la locandina dell’evento organizzato da Vivambiente con il patrocino del Comune di Castelnuovo, la partecipazione di Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Arpa.

La partenza ovviamente da uno degli avvenimenti di cronaca che hanno scatenato l’opinione pubblica, lo scandalo WTE che ha toccato anche il Lodigiano con Lodi, Casale, Cavenago e Castiglione. «Una serata per fare luce sui processi che porta i reflui, gessi e fanghi, ad essere immessi nei terreni. Si vuole dare una visione obiettiva, illustrare le modalità e le normative dando la possibilità a tutti di poter esprimere la propria opinione» ha spiegato Fabiano Cabrini, presidente di Vivambiente. «Argomento delicato – ha ribadito il sindaco Marcello Schiavi -. L’iniziativa è ottima per conoscere la tematica, perché solo con la conoscenza, il dialogo e il confronto si possono affrontare i problemi e poi risolverli».

Una incontro che rientra nel percorso degli Stati generali dell’ambiente, la “base” dei comitati volti alla tutela e alla difesa del territorio, utile a conoscere l’argomento nella sua totalità, senza voler trarre conclusioni a priori. Serata anche di testimonianze, come quella di alcuni rappresentanti del comitato di Calcinato, cittadina del Bresciano. «Siamo nati come gruppo “Basta odori” - ha ricordato una delle esponenti -. Abbiamo fatto 990 esposti in procura, sapevamo che qualcosa non andava ma abbiamo ricevuto tante porte in faccia. Quando poi il 24 maggio abbiamo letto cosa stava succedendo, abbiamo capito che il caos WTE non riguardava solo noi e i gruppi nati a Pinzano e Calvisano, ma che accomunava tante altre comunità».

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