L’impegno dei sindaci per la “casa comune”. «il Cittadino» nel 2020

L’editoriale del direttore de «il Cittadino» Lorenzo Rinaldi

«“Laudato si’, mi’ Signore” cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia (...). Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla». Inizia così la Lettera Enciclica Laudato si’, promulgata da Papa Francesco nel 2015 e a cui, nel quinto anno della pubblicazione, era stato dedicato il 2020. Un testo sulla “cura della casa comune” (così si legge nel documento pontificio) che è oggi quantomai di attualità. È ormai accertato che la devastazione ambientale e la riduzione degli habitat destinati agli animali hanno influito sulla diffusione del Covid. E i cambiamenti climatici, sempre più repentini, si avvertono anche nella nostra terra lodigiana, con precipitazioni sempre più intense e di breve durata ed estati torride e afose che si spingono ben oltre Ferragosto. Abbiamo abusato della “casa comune” senza pensare di esserne semplici ospiti, anche nei comuni del Lodigiano e del Sudmilano. E lo abbiamo fatto con scelte scellerate, dalle quali non si torna più indietro.

Spinti anche dal pressante appello di Papa Francesco, oggi siamo chiamati a invertire la rotta o almeno a provarci. Dal basso, dai nostri paesi e dalle nostre città. Qualche segnale incoraggiante arriva dai messaggi che i sindaci hanno indirizzato a «il Cittadino» per il “Brindisi”: sempre più spesso, tra le righe delle lettere, spuntano progetti di ripiantumazione, difese spondali, addirittura la scelta di rivedere i piani regolatori e sottrarre terreno al cemento. E ancora, si parla di riconversione, recupero dell’esistente, bonifiche ambientali, risparmio energetico.

Non cambieremo il mondo, ma è bello pensare che la “rivoluzione ecologica” possa partire anche dalle nostre comunità. Il presidente del Parco Adda Sud elenca decine di interventi e punta molto sulla creazione di nuovi boschi, il presidente di Sal, Società acqua lodigiana, indica gli sforzi per ridurre la plastica monouso, il sindaco di Lodi conferma l’impegno per aumentare le aree boschive in città.

Al «Cittadino» e ai lettori il compito di verificare, passo passo, se le promesse saranno mantenute e se il nostro territorio potrà diventare un poco più ospitale, non tanto per noi, quanto per le future generazioni, sulle quali il cambiamento climatico impatterà con maggior violenza.

***

Il 2020 è stato l’anno del Covid. Lo abbiamo raccontato sul «Cittadino» di mercoledì 30 dicembre con un inserto di 24 pagine, per non dimenticare quanto è accaduto nella nostra terra dal 20 febbraio in poi. Ce lo ricordano i sindaci (e sono tantissimi, per questo li ringraziamo) che hanno aderito al “Brindisi”. Non c’è messaggio che non inizi con il ricordo di chi ci ha lasciato e con una riflessione sui mesi che ci siamo lasciati alle spalle. Anche in questo caso la mente torna a Francesco, a quel 27 marzo quando il Papa, solo in mezzo a piazza San Pietro, sotto la pioggia, ha parlato al mondo sferzato dalla pandemia.

Un uomo solo, nel centro di una piazza enorme e deserta, sotto la pioggia: una immagine che è già entrata nella Storia, perché Francesco era solo, ma quella solitudine parlava al mondo intero e lo abbracciava. «Siamo sulla stessa barca, nessuno si salva da solo», ha detto il Pontefice in quella occasione. Un messaggio forte, che ritroviamo nelle lettere che i sindaci ci hanno indirizzato: quanta fatica in questi mesi nell’aiutare il prossimo, quanta energia è arrivata dal mondo del volontariato, quanto coraggio hanno avuto quei medici che, per primi, a Lodi e Codogno, hanno affrontato a “mani nude” un virus sconosciuto. Gli effetti sociali della pandemia si stanno facendo sentire e si acuiranno probabilmente nei prossimi mesi. I sindaci lo sanno bene, così come sanno che parte dei loro bilanci dovrà sempre più essere destinata ai servizi sociali, ad aiutare quanti sono rimasti indietro. Come uscirne? Senza retorica, ma con una convinzione, la stessa illustrata nel suo messaggio dal presidente della Fondazione Banca Popolare di Lodi, Duccio Castellotti: “Insieme”.

***

Il primo gennaio 2020 chi scrive assumeva l’incarico di direttore de «il Cittadino», a 38 anni. Mai avrei immaginato di ritrovarmi, di lì a poco, a guidare una nave nella tempesta. Al termine di questo anno sono doverosi dei ringraziamenti. Grazie ai giornalisti della mia redazione. Nei momenti più difficili, quando il quadro cambiava da un’ora con l’altra, hanno dimostrato dedizione alla causa, impegno encomiabile, e come nella miglior tradizione de «il Cittadino» nessuno si è tirato indietro, ognuno ha fatto la sua parte. Ai redattori il mio grazie per il confronto costante, il supporto, i consigli critici, le nuove idee apportate, lo spirito di cambiamento - e di adattamento a uno scenario in rapida evoluzione - e la voglia di buttarsi in progetti nuovi. Nulla di tutto quanto è stato realizzato da gennaio 2020 a oggi, a partire dai risultati egregi raggiunti con un rinnovato impegno sul web, sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutti.

Ai collaboratori un grazie sincero, affettuoso. So quanto sia difficile lavorare sul campo, so quanto sia complesso rappresentare un giornale che ha oltre un secolo di storia. Nel 2020 sono stati eccezionali e non sono parole di circostanza. Senza la presenza della fitta e preziosa rete di collaboratori sparsi sul territorio non saremmo mai riusciti a “coprire” il Covid come abbiamo fatto, con tempestività, autorevolezza, senso di responsabilità, dando notizie chiare e verificate, senza creare allarmismo.

Un ringraziamento sincero ai grafici de «il Cittadino», che mi hanno supportato, sopportato e hanno dato vita a idee grafiche che avevo solo nella mente. L’autonomia di lavoro e di pensiero dei grafici si è rivelata davvero fondamentale.

Grazie ai sindaci, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e a quelli delle istituzioni, con i quali abbiamo collaborato in questi mesi lunghi e difficili.

Grazie ai lettori, con i quali vogliamo costruire sempre più una comunità: ci siete stati vicini, ci avete fatto sentire il vostro calore, ci avete inondato di e-mail, lettere e telefonate nei giorni più duri, quelli dell’incertezza, individuando nel «Cittadino» una fonte autorevole, un compagno di viaggio fidato. Grazie, grazie, grazie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA