LETTERA «Non è accettabile fallire questa sfida fondamentale»

Il Partito Democratico del Lodigiano mette sotto accusa la gestione della pandemia a livello provinciale

Nella disarmante disfatta della sanità lombarda, che giorno dopo giorno si dimostra sempre più incapace di affrontare l’emergenza Covid con un minimo di organizzazione, si innesta il tema lodigiano di istituzioni sanitarie locali clamorosamente distanti dai bisogni e dalle richieste del territorio, in totale assenza di qualsiasi parvenza di rapporto e dialogo.

La gestione inefficiente della campagna di vaccinazioni ne è solo l’ultima e vistosa dimostrazione, con i Comuni lasciati completamente soli e la mancanza di un minimo livello di coordinamento, nel silenzio di Ats e Asst e nell’inerzia di Provincia e vertici dell’Assemblea dei Sindaci. Le segnalazioni quotidiane dei disservizi del sistema di prenotazione degli appuntamenti per le somministrazioni e dei disagi affrontati da anziani ed insegnanti per i ritardi e le incomprensibili convocazioni presso centri di vaccinazione diversi da quelli più vicini ai luoghi di residenza descrivono una situazione di caos di cui nessuno si fa carico, per assumersene la responsabilità e trovare soluzioni.

Prima, viene chiesto ai Comuni di impegnarsi per individuare nei propri territori luoghi idonei dove procedere alle vaccinazioni, poi queste candidature vengono ignorate o scartate senza spiegazioni, continuando a fare riferimento solo ai due centri ospedalieri di Lodi e Codogno (ed ora, da quanto si apprende dalla stampa, anche di Sant’Angelo), che si sono già rivelati insufficienti e per alcuni aspetti anche poco adeguati (specie per quanto riguarda gli spazi per l’accoglienza). Nel frattempo, si accumulano ritardi nell’attivazione degli “hub” territoriali che dovrebbero smaltire la maggior parte del carico di lavoro (Fiera di Lodi, Palasport di Codogno e Cupolone di Sant’Angelo) e nessuno, tra Ats, Asst e Provincia, prende in considerazione la necessità di favorire l’accesso a questi centri con un sistema di trasporti dedicato, ancora una volta trascurando di confrontarsi con i Comuni, che conoscono meglio di chiunque altro la platea degli utenti, le caratteristiche del territorio e le esigenze di mobilità.

Allo stesso modo, i medici di base sono tenuti completamente all’oscuro di scelte e decisioni, di cui vengono a conoscenza per ultimi, tra l’altro vittime anch’essi dell’inefficienza della società regionale Aria, che un mese fa ha avviato la raccolta delle adesioni per la somministrazione dei vaccini e da allora non si è più fatta sentire (ma intanto il consulente della giunta Bertolaso evoca addirittura la “precettazione” degli specialisti di medicina generale...). Eppure la conoscenza dello scenario locale, di cui per definizione sono portatori i medici di base, è un patrimonio che sarebbe fondamentale valorizzare, proprio per la miglior efficienza possibile di un sistema già di per sé complesso come quello di una campagna di vaccinazioni senza precedenti per dimensioni.

Se a livello regionale si assiste al triste spettacolo dei continui rimpalli di responsabilità, nel Lodigiano domina il silenzio delle autorità sanitarie, assecondato dalla mancanza di iniziativa della Provincia, completamente assente e per l’ennesima volta incapace di svolgere il ruolo di coordinamento che le compete. E’ quindi giunto il momento di un deciso cambio di direzione, perché il pensiero che si possa fallire di fronte a questa sfida fondamentale non è accettabile: servono puntualità, precisione, chiarezza di intenti e coinvolgimento di tutti, come purtroppo sino ad ora non è avvenuto. Il Partito Democratico continuerà a sollecitare questa indispensabile svolta anche portando l’argomento nel dibattito politico dei Comuni, con iniziative promosse sia dove amministra che dove si trova all’opposizione, confidando che tutti sappiano riconoscere la portata del problema e la necessità di affrontarlo insieme.

Partito democratico del Lodigiano

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