Le fotocamere riprendono il nuovo blitz
nella sala prove della rock band

Seconda irruzione a San Colombana a distanza di pochi mesi nella sede del gruppo Red Car Burns

A due mesi di distanza dal furto degli strumenti musicali, poi ritrovati tra la refurtiva rinvenuta a Cascina Belfuggito di Sant’Angelo, dopo Capodanno nuova razzia in casa del gruppo punk-rock Red Car Burns a San Colombano. Il furto è avvenuto tra l’1 e il 2 gennaio, portate via casse e amplificatore per un valore inferiore ai 1000 euro, ma questa volta chitarre e bassi non c’erano.

I ladri sembrano aver ripercorso le orme della prima razzia avvenuta nella prima metà di ottobre. Il bersaglio ancora una volta è stata la sala prove ricavata dal gruppo in un stanza di fianco all’officina di uno dei membri del gruppo a San Colombano, ai piedi della collina, in una zona artigianale isolata. I malviventi si sono introdotti nel perimetro dell’attività, poi hanno forzato la porta d’ingresso della sala prove, e una volta dentro però hanno potuto portare via solo due casse dell’impianto e l’amplificatore. Inoltre, sono stati ritrovati all’interno della sala alcuni altri oggetti spostati, di cui forse i ladri volevano impossessarsi ma che poi hanno deciso di non prelevare. A ottobre i ladri avevano sottratto ben altro bottino: erano sparite infatti 7 chitarre elettriche di pregio, 1 basso, due testate per l’amplificatore, 1 Mac portatile, 1 scheda audio e altri dispositivi, per un valore superiore a 15mila euro. Quasi tutta la refurtiva, e soprattutto gli strumenti musicali a cui i musicisti erano legati anche affettivamente, erano stati ritrovati a metà novembre dai carabinieri all’interno di cascina Belfuggito di Sant’Angelo, insieme ad altro materiale frutto di altre razzie, per un valore complessivo di circa 100mila euro. Da allora la band aveva fatto sistemare la porta d’ingresso e rafforzato le protezioni, e inoltre aveva posizionato anche delle fotocamere per tutelarsi da un eventuale secondo furto. E infatti ne sono state ricavate alcune immagini, che mostrano però dei ladri piuttosto goffi e tutt’altro che professionali.

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