La variante “omicron” del coronavirus trovata in due lodigiani

Il sequenziamento all’ospedale Sacco, “tracciati” tutti i contatti

Come prevedibile, data la tendenza a questa nuova variante a una maggiore diffusività, e quindi a sostituirsi al virus già in circolazione, la variante “omicron” del Sars-CoV 2 è stata riscontrata anche in due pazienti residenti in provincia di Lodi. La conferma arriva dall’Ats. Secondo fonti di stampa sono attualmente in tutto quattro i tamponi con questa variante in Lombardia, individuati e processati dall’ospedale Sacco di Milano e si tratta di casi scoperti a Milano, Lodi e Legnano. L’Ats Città Metropolitana sta procedendo a fare il tracing e il sequenziamento, con tamponi a tutti i contatti di questi pazienti contagiati dalla variante, che era stata classificata per la prima volta in Sudafrica e riscontrata in Italia già il mese scorso a un manager dell’Eni rientrato dall’Africa, secondo il protocollo diramato dal ministero della Salute. Al momento in Italia non risultano casi gravi di Covid-19 associati a questa variante che secondo alcuni virologi potrebbe essere più adattata all’organismo umano rispetto a quelle precedenti e, si spera, meno “cattiva”.

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