La traccia della bretella Cerca-Binasca

Sono stati posati i primi

paletti per delimitare

l’area che sarà interessata dal cantiere di un’opera molto attesa

Sotto l’albero di Natale 2013 spuntano i primi paletti della bretella Cerca-Binasca a Melegnano; la connessione diretta fra le provinciali 39 Cerca e 40 Binasca a nord dell’abitato, nella valle di rocca Brivio fra i fiumi Lambro e Vettabbia. Da un paio di settimane, percorrendo lo sterrato fra la cascina Cappuccina e la rocca sangiulianese, si vedono a filo dei campi di mais a riposo gli inconfondibili paletti in legno che dappertutto hanno dato il segnale di avvio ai cantieri della Teem-A 58, la tangenziale esterna di Milano. Di fronte a quei paletti si stende una strada lunga ancora sedici mesi per un costo complessivo di 27 milioni di euro. Ventisette milioni è infatti la cifra calcolata dal piano programma più aggiornato dell’opera, nell’ottobre scorso. Sarà la somma necessaria per realizzare circa due chilometri e mezzo di variante nord a Melegnano costituiti in gran parte da ponti: il primo sulla Vettabbia; il secondo, più impegnativo, con la gittata sopra il Lambro fino alla connessione con la Cerca in comune di Colturano. Il gruppo Tangenziali esterne non ha fornito una tempistica specifica per la bretella melegnanese, ma il suo ruolo di opera connessa all’autostrada A58 implica i tempi sinora forniti per tutte le altre opere di interesse locale.

Ovvero: entrata in esercizio per la metà del 2015. Di collegare direttamente la 40 Binasca e la 39 Cerca si parla, in senso lato, da circa cinquant’anni, cioè da quando Melegnano, sviluppandosi sul lato est della via Emilia, generò un problema viabilistico cronico, con tre semafori impossibili da spegnere per permettere il transito dalla zona est al centro cittadino. La storia recente viene scritta “solo” a partire dal 1998, quando venne redatto un progetto preliminare sotto la cabina di regia della Provincia di Milano. Attorno alla metà dei Duemila la Provincia si ritirò dall’impresa, di fronte all’esponenziale lievitare dei costi, e cedette l’onere alla nascente società Tangenziali esterne, che la deve realizzare appunto come “opera di classe A”, collegata a quella tangenziale esterna che più o meno nel 2004 si dava per «sicuramente conclusa» attorno al 2008. Così non è stato, e la storia di carta della tangenzialina è andata avanti. L’ultimo e probabilmente definitivo aggiornamento è quello di un paio di mesi fa, quando il gruppo Tangenziali esterne Milano ha reso noto che al termine di una storia durata due generazioni la bretella costerà 27 milioni di euro - circa 10 milioni a chilometro - e avrà due ponti su Vettabbia e Lambro non in cemento armato ma in acciaio, per ragioni di velocità nel montaggio e resistenza.

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