LA STORIA Mamma partorisce in comunità a Lodi grazie a un volontario 19enne

Tutto si è svolto all’improvviso: la donna, 39enne, è al suo quinto figlio. Lei e la sua bambina, che pesa quasi 3 chili, stanno bene

Lei ha un nome che incomincia con la lettera “A” e ha 39 anni. Lui, invece, ne ha 19, si chiama Gabriele Bernardi e ha fatto nascere la sua bambina, nel giro di 5 minuti. Ha visto la mano della piccola sbucare, all’improvviso. La signora A stava partorendo in piedi. Cercando di mantenere la calma, che aveva già praticamente perso, il ragazzo ha fatto stendere la donna, poi ha chiamato i soccorsi e la pediatra Amalia Napoli, direttrice volontaria del centro, che ha spiegato al giovane come assistere mamma e figlio. Nel giro di cinque minuti, ancora prima dell’arrivo della dottoressa del “118”, la bimba era nata.

La nascita è avvenuta, nella notte tra l’8 e il 9 settembre, nella comunità mamma-bambino “Il ramo di mandorlo” di Lodi, una struttura protetta per le donne che fuggono dalla violenza. Si tratta della casa gestita dall’associazione Bet-Shalom, Aps, che fa capo alla Chiesa cristiano evangelica “Come tralci” del capoluogo. E per la donna era il quinto figlio. Il contesto nel quale è avvenuta la nascita è di solidarietà e volontariato.

«Bet-Shalom significa casa della pace - spiega, infatti, la dottoressa e segretaria Annalisa Esposito -. Il presidente è il pastore Gennaro Chiocca. Siamo impegnati nell’azione di contrasto alla violenza di genere. Siamo autorizzati dal ministero degli Interni per pianificare i programmi di protezione sociale. Gestiamo diverse case protette, case rifugio nella provincia di Lodi per le ragazze che fuggono dalla violenza, oltre a case famiglia per anziani autosufficienti. Collaboriamo inoltre, con la Giustizia, per promuovere misure alternative alla pena. Abbiamo, poi, il dipartimento “La chiesa del naufrago” per aiutare i singoli e le famiglie in difficoltà. È proprio in una di queste case protette, mamma-bambino, che è avvenuta la nascita».

Era l’1.38 quando il sacco amniotico si è rotto all’improvviso. La donna era a letto, è corsa al piano inferiore dal volontario di turno quella notte. «Ho visto la manina sbucare - racconta il 19enne -, seguendo le indicazioni telefoniche della dottoressa Napoli, che abita a un’ora di distanza, ho fatto sdraiare la donna che stava per partorire in piedi».

Il presidente e la moglie Monica Siciliano che è la responsabile della casa «sono arrivati subito - spiega Esposito -, hanno trovato la donna per terra con la bambina sul ventre, poi è arrivata l’ambulanza. I medici del 118 hanno tagliato il cordone ombelicale, hanno visitato mamma e bambina, si sono assicurati che stessero bene, poi sono corsi all’ospedale di Lodi».

«Era la prima volta che mi capitava - dice il giovane Gabriele -, per i primi minuti non capivo, poi ho seguito le indicazioni della dottoressa. La mamma però ha fatto tutto da sola. Io ho dato solo una mano a far nascere la piccola. Non mi sarei mai aspettato, a questa età, di aiutare una bimba a nascere. In realtà, mi sono anche spaventato a sentir la mamma che urlava, mi sono preso paura, poi, per fortuna, tutto è avvenuto con tranquillità».

E adesso può godersi, come tutti, le emozioni legate alla nascita della bambina. Oggi la piccola, che pesa 2 Kg 810 grammi, e la sua mamma, stanno bene e molto presto ritorneranno in comunità.

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