La stazione di Lodi è ancora “fantasma”, per i biglietti bisogna arrangiarsi

Edicola chiusa da anni, bagni sbarrati. Intanto riaprono piano piano le aziende e tra poco toccherà alle scuole

Più che in una stazione di un capoluogo di provincia, sembra di trovarsi in una di quelle piccole stazioni sperdute in mezzo al nulla, con un solo binario e due treni al giorno: è questa la triste realtà della stazione ferroviaria di Lodi, rimasta con pochissimi servizi a disposizione dei viaggiatori. Il livello della stazione si è decisamente abbassato dopo l’emergenza sanitaria covid: a seguito del lockdown la biglietteria è stata chiusa e la riapertura sembra ancora lontana, nonostante un primo annuncio di Rfi relativo a una riapertura dopo il 15 giugno.

«La biglietteria resterà chiusa fino a nuovo avviso», si legge nel messaggio affisso di fronte agli sportelli. I viaggiatori devono quindi usare le biglietterie automatiche (delle quali sono una accetta i contanti): modalità sicuramente comoda per i più avvezzi alla tecnologia, come le nuove generazioni, ma non di certo per gli anziani. I bagni sono chiusi causa emergenza sanitaria, come recita il cartello: la decisione stride però con le stesse normative nazionali anti-contagio, che non prevedono la chiusura dei bagni, ad esempio, nei bar e nei ristoranti. Invece di adeguare i servizi igienici alla situazione sanitaria, si è preferito chiuderli del tutto. Un tempo aperti dalle 6 alle 21, i bagni rappresentavano un servizio importante non solo per i viaggiatori ma anche per i tassisti e i conducenti degli autobus, che spesso usufruivano dei servizi gratuiti della stazione. L’edicola è ormai chiusa da diversi anni perché sembra che nessuno ritenga convenienti le richieste di Rfi per il canone di locazione e l’unico punto di ristoro per chi si trova a passare dalla stazione è il bar tabaccheria Buffet Lodi. Il sindaco di Lodi Sara Casanova si era già mosso il 26 giugno, inviando una richiesta di chiarimento formale a Rfi: non essendo giunta alcuna risposta il primo cittadino ha inviato un sollecito il 29 luglio.

La direzione fabbricati viaggiatori dell’area nord-ovest Rfi ha risposto qualche giorno fa, facendo sapere che la chiusura prolungata dei servizi per i viaggiatori è dovuta alla necessità di mantenere il maggior distanziamento possibile tra gli utenti ed evitare l’accesso a luoghi che, per la loro conformazione, rendono difficoltoso il rispetto delle misure anti-contagio. La riapertura dei servizi igienici è ritenuta probabile dopo la pausa agostana, mentre per la biglietteria la scelta di riapertura, scrive Rfi, attiene alle valutazioni dell’impresa ferroviaria.

Si vedrà quindi se qualcosa cambierà nella prima decade del mese di settembre, quando la ripresa di uffici e scuole porterà una notevole mole di viaggiatori.

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