La morte del barista diventa un “giallo”

La procura sequestra il locale e dispone un nuovo sopralluogo

La morte del barista Marco Passerini diventa un “giallo”. La procura di Lodi infatti ha posto il bar del Campanile, di via Borgo Adda, sotto sequestro penale e così sulle saracinesche ancora chiuse sono comparsi da alcuni giorni i sigilli.

Il motivo di questo provvedimento, al momento, non è chiaro. Si sa solo che il magistrato ha disposto un nuovo sopralluogo all’interno del bar e nelle cantine (dove è stato trovato il corpo senza vita del 43enne) che sarebbe già stato effettuato in questi giorni dagli uomini della questura. Nel frattempo è stato aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda, un cosiddetto “modello 45”, senza indagati o ipotesi di reato, finalizzato alla raccolta di notizie che andranno vagliate e, nel caso se ne ravvisino gli estremi, trasformate in ipotesi di reato o archiviate.

«Ci hanno detto che si tratta di una prassi - spiega il padre della vittima, Antonio Passerini - e che fra pochi giorni ci sarà il dissequestro del bar. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un suicidio; sul motivo di quel gesto, invece, anche noi non sappiamo ancora nulla, è un segreto che Marco ha tenuto per sè e si è portato via».

Anche la questura, intervenuta martedì mattina con la Scientifica e le Volanti dopo il ritrovamento della salma, conferma che il suicidio appariva “evidente”, visto che il locale era chiuso dall’interno e non c’erano segni di violenza sul corpo. Forse la procura sta cercando in queste ore di fare chiarezza proprio sulle cause di quel gesto disperato, che nel quartiere ha lasciato tutti increduli e sgomenti.

“Anomala” anche la decisione della procura di Lodi di disporre l’autopsia sulla salma, che è stata eseguita sabato scorso nella camera mortuaria di Lodi. In genere infatti viene disposta solo quando ci sono dubbi sulla causa della morte o per approfondire alcuni aspetti della stessa. Solo dopo questo esame, a quattro giorni dal decesso, la famiglia del 43enne ha potuto riavere la salma per organizzare i funerali, che sono stati celebrati lunedì pomeriggio nella chiesa di San Bernardo, la parrocchia dove vivono i genitori di Marco. Centinaia di persone hanno assistito alla cerimonia, celebrata dal parroco del Borgo don Mario Zacchi e dal parroco di San Bernardo don Peppino Bertoglio. Intanto, davanti alla saracinesca del bar, in tanti continuano a deporre mazzi di fiori e biglietti di addio.

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