La ciclabile sembra una giungla

A piedi o in bicicletta poco cambia. È difficile scorgere qualcosa oltre il muro di erba e cespugli. Imboccare la ciclabile che dal capoluogo arriva a Lodi Vecchio significa inoltrarsi in un tunnel, interamente verde. Due pareti alte più di un metro e mezzo che avvolgono completamente, ai lati, il percorso asfaltato. Rimangono fuori, per l’altezza, i cartelli stradali che sbucano dalla selva, nell’orizzonte visivo degli automobilisti. E, a volte, la testa di qualche pedone e di un avventuroso ciclista che decide di affrontare la giungla urbana. Poco insomma e, soprattutto, quasi niente di quel che è utile per garantire la sicurezza di chi viaggia. Il tratto è di competenza provinciale e a risponderne è il commissario straordinario della Provincia, Cristiano De Vecchi. «Non abbiamo ricevuto segnalazioni di disagi, ma la situazione verrà immediatamente esaminata dai tecnici, già nella giornata di domani (oggi per chi legge ndr) - ha argomentato il commissario ieri pomeriggio, a caldo - : per la manutenzione ordinaria abbiamo un contratto annuale che, insieme ad altri servizi, garantisce un numero definito di interventi al mese». Che si svolgono in autonomia, senza alcune sollecito da parte della Provincia. «Esistono però situazioni particolari, che non vogliono essere giustificazioni, ma possono spiegare qualche disguido - spiega ancora Devecchi - : le condizioni climatiche di queste settimane e la pioggia quasi quotidiana hanno portato ad una crescita fuori controllo, che non può essere monitorata nelle uscite già fissate». Per situazioni come questa, si fa ricorso ad un intervento d’urgenza.

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