La battaglia degli argini è quasi vinta

Per domare la furia dell’Adda manca ancora un tassello: l’argine in sponda destra a monte del ponte, che però spetta all’Aipo. Dopo che il Broletto ha “strigliato” l’Agenzia interregionale per il fiume Po, è stata bandita la gara d’appalto per assegnare l’incarico di progettazione esecutiva dei lavori. Il 7 gennaio si sono chiusi i termini per la presentazione delle offerte e ieri si è riunita la commissione aggiudicatrice, di cui fa parte anche il dirigente del settore grandi opere del Comune, Luigi Trabattoni. La commissione tornerà a riunirsi per una seconda seduta martedì 15 gennaio.

L’intervento, atteso da anni, ammonta a circa quattro milioni di euro finanziati da Regione Lombardia, la barriera si snoderà dal ponte napoleonico al quartiere Martinetta, fino alla strada provinciale 202 per Montanaso, con un’attenzione particolare alla piarda Ferrari.

C’è poi il nuovo argine in sponda sinistra a monte del ponte, lungo la strada che porta a Boffalora (3 milioni 200mila euro). L’operazione è conclusa, resta da allestire la pista ciclabile prevista alla sommità e devono essere realizzati alcuni lavori di deviazione delle rogge. La pista ciclabile avrebbe dovuto essere inaugurata a ottobre 2012 ma poi l’inaugurazione è “slittata” alla primavera di quest’anno.

scontrino salato

Se si sommano tutti i lavori svolti per limitare la furia dell’Adda, lo scontrino è salato: circa 14 milioni di euro. Oltre a quanto già specificato, la lista della spesa comprende le chiuse automatizzate rogge Gaetana e Gelata per proteggere il Pratello (500mila euro); l’argine in sponda sinistra ex Sicc, (2 milioni); l’argine in sponda destra a valle del ponte (1 milione 150mila euro), che comprende le paratie mobili da issare in caso di piena; il consolidamento ponte, il corazzamento dell’Isolotto Achilli e l’abbassamento briglia fluviale a valle del ponte (2 milioni 140mila euro, a questo proposito manca solo l’installazione degli argani per utilizzare lo scivolo di risalita per le imbarcazioni, che poi dovrà essere collaudato); il rifacimento di un tratto di 230 metri delle difese in sponda sinistra a valle del ponte, tra l’Isolotto Achilli e la Canottieri Adda (240mila euro a cura dell’Aipo). In realtà, il Broletto prevede anche un altro pacchetto di interventi per la messa in sicurezza della Martinetta.

il “banco di prova”

Per il fiume e le sue difese spondali, il primo vero “banco di prova” si è verificato in occasione della piena del 4 maggio 2010, quando il livello dell’Adda raggiunse una punta di 55 centimetri sopra lo zero idrometrico, in corrispondenza del ponte di Lodi. Un dato che non preoccupò gli addetti ai lavori, tenuto conto del fatto che la soglia di pre-allerta è fissata a 90 centimetri sopra lo zero idrometrico. Tuttavia, gli esperti arrivarono a una conclusione: senza gli interventi realizzati il livello del fiume avrebbe raggiunto gli 80 centimetri sopra la zero idrometrico, anziché 55 centimetri. Questo fu considerato un effetto diretto delle opere messe in campo dal Comune, in particolare l’abbassamento della briglia fluviale, oggi questa circostanza è considerata il primo vero test.

Greta Boni

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